Young Signorino è solo l’ultimo dei guilty pleasure che non volete ammettere.
Con la questione del pericolo pubblico imminente la destra, da anni, ci ha basato un’intera campagna elettorale. Lo spettro del pericolo che aleggia sulla popolazione la rende vulnerabile e, quindi, controllabile. Il dispositivo rave elude i controlli, pertanto è visto come l’uomo nero dell’industria del divertimento nel quale ogni cosa è brutta, sporca e cattiva.
Sulle pagine de “L’Espresso” il famoso critico musicale ha deciso di lanciare un “appello” che suona più come una critica imbevuta di retorica sterile su quella che per lui è la famigerata musica del momento. Abbiamo deciso di rispondergli a modo nostro.
Nell’ultimo numero di Blow Up il direttore Stefano I. Bianchi si è scagliato contro il sistema delle webzine e del giornalismo musicale online in genere. Per lui non può esistere una webzine di buona qualità senza introiti sostanziosi, per giunta poco trasparenti. Abbiamo cercato di spiegare che non funziona proprio così.
La nostra proposta oscena per alternare quello che vedrete/sentirete sul palco dell’Ariston, tra una “””boutade””” targata Fiorello e la speranza vana che l’ex-presentatrice di “Ok il prezzo è giusto” si metta ad evacuare in studio anziché cantare.
Non date la colpa alla trap, ai Måneskin e a X-Factor/Manuel Agnelli se il rock è diventato innocuo, una barzelletta che non fa manco più ridere. Il problema siete voi.
La sensazione, da qualche anno ormai, è di essere spesso considerati una nazione di serie B da molte band internazionali che ci tengono fuori dai loro tour in Europa. La colpa è anche nostra: quando la musica dal vivo ripartirà in condizioni normali – crediamo e speriamo molto presto – andiamoci davvero ai concerti, dimostriamo che stare sotto al palco ci è mancato come l’aria per davvero, non solo a parole.
La ribellione patetica e insensata di Salmo che, ricorderete, a metà agosto ha messo in piedi un concerto ignorando tutte le regole con cui oggi il mondo della musica dal vivo sta cercando a fatica di convivere, ha scatenato un bel vespaio. Ripercorriamo un po’ la vicenda, ma andiamo anche un po’ oltre. Il mondo della musica, della cultura in generale, sta male da ben prima della pandemia.
Impatto la tocca piano: il miraggio della forza letteraria del pop italiano