Impatto Sonoro
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L’editoria(m)ale

Un inutile spreco di aggettivi altisonanti: vedo la gente Young Signorino

Editoria(m)ale young signorino

Young Signorino è solo l’ultimo dei guilty pleasure che non volete ammettere.

Legge anti-rave: quando il veleno legislativo soffoca il rimedio ritmico e la libertà che rappresenta

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Con la questione del pericolo pubblico imminente la destra, da anni, ci ha basato un’intera campagna elettorale. Lo spettro del pericolo che aleggia sulla popolazione la rende vulnerabile e, quindi, controllabile. Il dispositivo rave elude i controlli, pertanto è visto come l’uomo nero dell’industria del divertimento nel quale ogni cosa è brutta, sporca e cattiva.

Caro Gino Castaldo, potresti impegnarti un po’?

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Sulle pagine de “L’Espresso” il famoso critico musicale ha deciso di lanciare un “appello” che suona più come una critica imbevuta di retorica sterile su quella che per lui è la famigerata musica del momento. Abbiamo deciso di rispondergli a modo nostro.

Del criticare superficialmente il giornalismo musicale online

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Nell’ultimo numero di Blow Up il direttore Stefano I. Bianchi si è scagliato contro il sistema delle webzine e del giornalismo musicale online in genere. Per lui non può esistere una webzine di buona qualità senza introiti sostanziosi, per giunta poco trasparenti. Abbiamo cercato di spiegare che non funziona proprio così.

Ma che volete che ci facciamo con Sanremo?

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La nostra proposta oscena per alternare quello che vedrete/sentirete sul palco dell’Ariston, tra una “””boutade””” targata Fiorello e la speranza vana che l’ex-presentatrice di “Ok il prezzo è giusto” si metta ad evacuare in studio anziché cantare.

Rock, nel senso di pietre nella testa

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Non date la colpa alla trap, ai Måneskin e a X-Factor/Manuel Agnelli se il rock è diventato innocuo, una barzelletta che non fa manco più ridere. Il problema siete voi.

Riprendiamoci la musica dal vivo (quando e se ripartirà)

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La sensazione, da qualche anno ormai, è di essere spesso considerati una nazione di serie B da molte band internazionali che ci tengono fuori dai loro tour in Europa. La colpa è anche nostra: quando la musica dal vivo ripartirà in condizioni normali – crediamo e speriamo molto presto – andiamoci davvero ai concerti, dimostriamo che stare sotto al palco ci è mancato come l’aria per davvero, non solo a parole.

Ci sono artisti, dissidenti e artisti dissidenti. E poi c’è Salmo.

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La ribellione patetica e insensata di Salmo che, ricorderete, a metà agosto ha messo in piedi un concerto ignorando tutte le regole con cui oggi il mondo della musica dal vivo sta cercando a fatica di convivere, ha scatenato un bel vespaio. Ripercorriamo un po’ la vicenda, ma andiamo anche un po’ oltre. Il mondo della musica, della cultura in generale, sta male da ben prima della pandemia.

Madame e il Premio Tenco, ma ce n’è davvero bisogno?

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Impatto la tocca piano: il miraggio della forza letteraria del pop italiano