“Symbolic” si consegna alla storia come un patrimonio musicale preziosissimo che veste la sua aggressività intrinseca con una delicatezza ed un’eleganza rara, rendendo il giusto tributo all’immortalità artistica di un musicista la cui mancanza continuerà ad avere quel sapore amaro e triste, per sempre
“I Do Not Want What I Haven’t Got” era un grido di emancipazione, un attestato di fede, un’invocazione d’amore. Sinéad O’Connor era una Regina in lacrime con il mondo ai suoi piedi.
Una band rock, per dirsi tale, può essere solo una cosa: pericolosa. I Tomahawk lo sono sempre stati e non hanno mica smesso
Un’entusiasmante cavalcata che si pone tanto alle fondamenta del metal di lì da venire, quanto ad omaggio di un folk-rock che nel 1971 cominciava ad esaurire il suo momento di gloria
Questo lavoro fin dal principio è stato e può essere tutt’ora considerato come una lettera che Cohen ha scritto per tutti noi, un inno alla speranza, alla continua ricerca di quella luce in fondo al tunnel, una gloriosa rivoluzione umana da prendere come esempio
Il flow spigoloso, l’estrema ricercatezza dei riferimenti e la qualità così così così di registrazione e mix non rendono di sicuro tutto comprensibile di primo acchito. Un po’ il bello è anche quello, a dire il vero: non è per tutti. Nemmeno per molti, non qui almeno.
Primo estratto dal nuovo album “Toxin”, in uscita ad inizio aprile su All Will Be Well Records.
Secondo estratto dal nuovo album “Effetto della veduta d’insieme”, in uscita il prossimo 7 aprile.
Ogni brano di “Goat” è un universo, un racconto stralunato e psicolabile, gronda e trasuda e bolle nell’olio del rumore cesellato e scalpellato e incendiato
Per quanto si voglia scomporre e ricomporre questo album ci sembrerà sempre di trovarci con un pezzo in più o uno in meno, un po’ come i ricordi che riaffiorano ascoltandolo, frasi che avremmo detto e che solo oggi abbiamo scritto nel migliore dei modi, emozioni che vorremmo fare da parte ma che ancora oggi continuano a fare rumore.
Le due band post-metal uniscono le forze per uno split in uscita su Moment Of Collapse Records, Shove Records, Fresh Outbreak Records e Trepanation Recordings.
Gloria eterna ai Daft Punk, divinità apollinee dal casco d’oro e d’argento.
Sono passati 51 minuti e anche noi ci sentiamo sbiaditi, succhiati via da questo disco, il cui ascolto è un atto di coraggio per l’abisso emozionale che rappresenta.
Vi presentiamo in anteprima assoluta lo streaming di due brani estratti dal nuovo album della band pugliese, in uscita il prossimo 15 marzo.
“Non esiste altro complesso che sappia incarnare meglio la capacità di essere più grandi della somma delle parti”, diceva di loro il Boss. Santi subito, diciamo noi. In certi casi la Rock’n Roll Hall of Fame non è abbastanza.
Le potenzialità tecniche di questo gruppo sono state chiare da subito, nonostante le quattro tracce in studio si presentino grezze e ancora un po’ ruvide, dando solo l’antipasto del sound e della musicalità che raggiungeranno in futuro Keenan e soci. Il sound aggressivo e cupo va a sbattere prepotentemente sulla voce pulita del frontman, creando un perfetto paradosso sonoro e artistico.
Per il suo quarto album in studio Sting racconta i suoi tales intrisi di amore e di moralità dando vita al suo primo inconfondibile album pop.
Alla vigilia delle manifestazioni mondiali per la campagna “Justice at Spotify”, abbiamo incontrato gli attivisti di UMAW, che lottano per garantire un giusto compenso agli artisti per lo streaming sul gigante dello streaming.
Un sophomore album incredibilmente maturo e variegato che, a distanza di quasi trent’anni dalla sua uscita, continua a sorprendere non solo per la qualità dei brani contenuti, ma anche per l’impressionante prova di Ken Andrews e Greg Edwards dietro al banco del mixer
Un progetto estemporaneo, al quale non necessitava né un reale seguito né una storia futura, era l’arma migliore per espettorare l’odio che restava sepolto, sebbene già ampiamente espresso altrove