Il Garage Ermetico – Pugni Nell’Aria

Allora, qui bisogna fare un discorso serio: vogliamo supportarle le cose buone della nostra povera italietta bistrattata, o dobbiamo continuare a fare quelli che si lamentano sempre della povertà della nostra scena musicale, che non esce più niente di nuovo e buono, si ascoltano i soliti gruppi anni novanta, si scarica tutto lo scaricabile e vaffanculo?

E no, perché a parlare son buoni tutti, ma poi bisogna fare. La Fumaio Records, piccola etichetta-collettivo stanziata a Bergamo, terra dei celloduro, le cose le fa bene. Fanno uscire dischi di gruppi che sono uno più bravo dell’altro, interessanti, mai banali, con sonorità non allineate ai trendismi imperanti. Caso, Bancale, La Nevicata dell’85, Il Garage Ermetico: oggi ci occupiamo di quest’ultimi. Pugni Nell’Aria è un EP di quattro brani, dove ambizioni di rock autoriale si scontrano con sonorità sghembe di puro indie rock anni novanta in zona slacker di gente come Pavement e Sebadoh: illuminante, per capire da dove vengono i nostri, l’andamento tra il sostenuto e lo sbilenco di Signora Con Cane, con un testo peraltro che è una delle cose più a fuoco e convincenti lette di recente. Ma c’è di più, ovvero l’irruenza del punk che mostra arrogantemente i muscoli nell’iniziale Tra i Resti Dei Resti, con un drumming cazzutissimo che parte per la tangente e si porta tutti appresso; ed ancora, gli innesti psichedelici nella ballata storta e rabbiosa che prende il nome di La Classe Operaia Va Al Bolgia.

Ora, quello che dovevo dire l’ho detto, ciò che dovevo fare l’ho fatto: ora sta a voi.

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