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Snow Patrol – Fallen Empires

2011 - Fiction
pop/rock/alternative

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Tracklist

1. I'll Never Let Go
2. Called Out In The Dark
3. The Weight Of Love
4. This Isn't Everything You Are
5. The Garden Rules
6. Fallen Empires
7. Berlin
8. Life-ning
9. New York
10. In The End
11. Those Distant Bells
12. The Symphony
13. The President
14. Broken Bottles Form A Star (Prelude)

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Gli Snow Patrol sono probabilmente i più famosi sconosciuti del panorama musicale. Sette milioni di copie vendute (tante), la gran parte delle quali grazie al loro masterpiece Eyes Open, e una manciata di canzoni a rotazione pesante mutuate da film e serie tv assortite. Una bella dote per un gruppo votato ad un indie pop malinconico  ed elegiaco. Prima, ma soprattutto dopo (parliamo del 2006), poco. Fallen Empires è pubblicato dalla Fiction Records (al cui nome è ineluttabilmente legato quello dei Cure), costola della major Polydor, ed è il sesto studio album della band dell’irrequieto Gary Lightbody, voce e leader del combo scozzese.

Diviso sostanzialmente in due parti, intramezzate dalla pseudo strumentale “Berlin”, il disco si sgroviglia tra le iniziali atmosfere cupe e lievemente elettroniche, e il più consono territorio melodico – sentimentale della seconda parte. Fallen Empires esibisce in quattordici tracce il mood classico della band, guarnito da qualche restyle, con influenze assorbite dai vari Coldplay, Editors e U2. L’incoraggiante inizio è  impreziosito dall’accattivante “I’ll Never Let Go”, dal radiofonico singolo “Called Out In The Dark” e dall’intensa “This Isn’t Everything You Are”. Nella seconda metà spicca l’emozionale “New York” (potenziale tormentone strappa lacrime). Nota di merito per la titletrack, esperimento mirabilmente riuscito grazie ad un incedere peculiare e alla curiosa assenza di un reale refrain. Il resto è ciò che ci si aspetta, tra una ballata e l’altra. Tra un singhiozzo e un sospiro (e qualche sbadiglio).
Fallen Empires è infatti il disco che oggi ci si aspetta dagli Snow Patrol, band che di alternative rock non ha più (o non ha mai avuto) nulla, ma che propone un onesto pop sofisticato dall’alto tasso emotivo. Un disco lungo, forse troppo, sorretto dal solito, intenso, profondo, timbro vocale di Lightbody. Il compitino è svolto diligentemente e la sufficienza, pur di mestiere, è raggiunta.

E c’è da scommettere, per la gioia delle tasche dei nostri, che qualcuna di queste hits finirà sullo sfondo del Grey’s Anatomy di turno.

[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=InpgKsdaV9E[/youtube]

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