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Black Eyed Dog – Too Many Late Nights

2012 - Too Many Late Nights
folk/blues/alternative

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Tracklist

1. When I Was Married To You
2. It Turns You On
3. Dixie Gipsy, Baby
4. Blowing Horns In Heaven
5. Heather
6. Crazy To The Bone
7. Sister
8. Land's End Sanctuary
9. War Child
10. Paper Cuts, Light Green

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Piacevole ascolto questi Black Eyed Dog. Prodotti dalla palermitana 800A Records (nota per aver curato l’EP d’esordio dei conterranei Pan del Diavolo), sono un eclettico trio giunto alla terza tappa del proprio cammino, capitanati dal fondatore Fabio Parrinello (voce, chitarra e mandolino) recentemente rinforzato dall’innesto dei polistrumentisti Anna Balestrieri (voce, piano, chitarre) e Alessandro Falzone (batteria, chitarra).

Too Many Late Nights è una distesa di soft blues lievemente elettronico, condensato da melodie dal respiro maledettamente malinconico. Un album dai toni cinematografici, giocato su una base di sottile psichedelia e caratterizzato dalla contrapposizione tra ballate inquiete e violente accelerazioni. Seduce e diletta tanto  la sofisticatezza degli arrangiamenti quanto l’atmosfera densa di inquietudine, intrigando grazie all’ efficace intreccio delle due voci protagoniste, dove soprattutto il caldo timbro maschile risulta vero punto di forza del disco. I richiami ai momenti più moderati di Tom Waits, pur in assenza della sua malata genialità, sono evidenti (“Crazy to the bone”) e altrettanto percepibili sono le opprimenti  atmosfere folk alla Nick Drake (Land’s end sanctuary) e qualche reminescenza dai Tool (“Sister”). Tra le diverse influenze, mantenendo un ingegnoso distacco, emergono personalità e un riconoscibile stile, espresso al meglio nei cupi momenti blues western (“Dixie gispy, babe”, “Heather” e “War child”).

La nuova fatica dei Black Eyed Dog ha un animo decisamente internazionale, per sonorità e precisione, non a caso assemblato qua e la tra Sicilia, Australia e Stati Uniti grazie all’ausilio di Hugo Race (Nick Cave) J.D. Foster (Calexico) e Fabio Rizzo (Waines). Un disco che, nella sua sobria alterigia, mantiene un livello costante di tensione e coinvolgimento lungo tutte le sue dieci tracce. Too Many Late Nights è un album greve ma paradossalmente piacevole, appunto, che stupisce per eleganza e garbo, un’opera da ascoltare con attenzione ma da godersi quasi distrattamente, con un whiskey in mano e le luci rigorosamente soffuse.

[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=Ye_S7oSVGpo[/youtube]

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