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Newclear Waves – Newclear Waves

2012 - Desire Records
wave

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Tracklist

1. The Rain Of Iron And Fire
2. The Black Hand
3. Blood Moon
4. The End Of Cold War
5. The Path Of Spiders Nests
6. God Of War
7. Dust
8. Fading (Extended Noise Version)
9. Tishina
10. Where The Sea Stands Still

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Continua ad arricchirsi la poderosa costola cold-wave venutasi a creare negli ultimi anni grazie all’ uscita dell’ attesissimo LP omonimo dei Newclear Waves, la band capitanata da Alessandro Adriani, mente che si nasconde dietro la prestigiosa label Mannequin, accompagnato da Oksana Xiu, una musicista estone che ha conseguito appositi studi in materia.

Preceduto di un anno da un EP anch’esso eponimo, contenente in parte tracce destinate a questo disco, e dallo split condiviso con i darkeggianti Opus Finis, il debutto sulla lunga distanza conferma le voci lusinghiere che giravano sul loro conto, ovvero quelle di un duo pronto a dare tutto pur di entrare tra le prime file del genere.
Basta seguire l’ operato del buon Alessandro alla guida dell’ etichetta romana per apprezzare il manifesto d’intenti dei dieci pezzi proposti; avvalendosi totalmente di synths analogici, il risultato difatti è un chiaro esempio del rigore minimale che vige nell’ ambiente, legato a doppio filo alla scena europea, soprattutto francese, ed americana, incarnata ora come ora dalla Minimal Wave, nonché della scelta attitudinale, anch’essa derivante dalle origini post-punk, di attribuire molta importanza alle capacità sonore di uno studio, che nello specifico qui si traducono in un guscio di apatia inscalfibile, andando a potenziare l’ esecuzione in maniera taciturna, mai appariscente.
A conferma del lavoro di insieme su cui giustamente si è voluto puntare aggiungiamo le coordinate sonore, che si attestano su uscite fondamentali ma non roboanti, proprio per il loro approccio intellettuale ed oscuro: il singolo di The Normal per la ritmica scarna, gli Human League di “Travelogue” per la ricerca di angolazioni gelide ma al contempo umane ed i Japan di “Gentlemen Take Polaroids” per gli svelamenti meta-ambient ( escludendo naturalmente le derive romantiche ed orientali).
Tra i solchi di “Newclear Waves”, che come da tradizione minimal-synth scorre veloce e pulito, da ricordare sono almeno Blood Moon, con le sue grottesche increspature simil Central Unit, i tandem prima all’ insegna di un’ esasperante litania con The Path Of Spiders Nests / God Of War e poi giocato su di un tetro dancefloor in Fading (Extended Noise Version) e nella ( come da nome) silenziosa Tishina.

I ragazzi, concludendo, sanno quello che fanno, tenendo in scacco l’ ascoltatore con una vasta gamma di effetti sintetici, impacchettando così un disco compatto, dalle mille onestissime sfumature ( tendenti al grigio-nero).
Su una cosa però hanno palesemente mentito: la fine della guerra fredda, almeno in musica, non soltanto non è terminata, ma è solo all’ inizio. E i Newclear Waves sono finiti proprio in mezzo ad una delle zone nevralgiche.

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