Torna in carreggiata Geoff Farina e il suo guitar-blues-folk con l’album Wishes Of The Dead. A distanza di dodici anni da Reverse Eclipse e di due dalla collaborazione con Chris Brokaw, l’ex membro dei Karate e dei The Secret Stars, è ancora in grande forma.
Il Maine è un piccolo stato montuoso degli Stati Uniti, che si trova nell’estremo nord-est. Una piccola città di questo stato è diventata da poco la nuova casa di Geoff Farina, il quale ha dedicato Wishes Of The Dead alla sua nuova vita. Rispetto a Reverse Eclipse, abbiamo di fronte un album di più difficile interpretazione ma che nasconde un gran potenziale. C’e’ una chiave di lettura per ascoltarlo in modo corretto e non considerarlo un piattume totale. Bisogna immaginare le dieci tracce come fotografie del nuovo mondo in cui è stato catapultato Farina: lento, tranquillo e con un tocco di grigio. Scavando oltre, si può trovare tutto una dimensionalità articolata e inaspettata fatta di cicli lunari, fauna e flora e di piccoli focolai di civiltà, con tante storie dal sapore antico. È questa la provincia di Wishes Of The Dead, un posto che va vissuto, capito e accettato ma che può risultare “ostico” per chi vive nella frenesia della grande città dove tutto è luminoso ma privo d’anima, dove si preferiscono gli EP ai più lunghi LP, perché non c’e’ tempo per ascoltare altro. Ed è questa la magia e la bellezza del disco, un continuo bilico tra anacronismo e lezioni di vita.
Musicalmente, il guitar-folk con venature blues è un marchio di fabbrica inconfondibile dell’autore che ormai abbiamo imparato a conoscere. Mancano forse delle potenti hit, ma anche questo non deve essere preso come una critica giacché tutti i brani hanno un livello medio-alto senza troppi picchi di volo o di caduta. Canzoni con piedi nella terra che raccontano un mondo reale tramite i sussurri di Prick Up Your Ears o la freschezza di Hammer And Spade, e che contribuiscono a confezionare un prodotto di gran classe.
Geoff Farina realizza un album che va capito e vissuto e si proietta lontano dalle semplici intuizioni di molti suoi contemporanei. Da ciò un disco di pregiata fattura che serve come lezione di vita per riappropriarsi dei propri spazi e del proprio tempo perso.
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