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Occhi Di Astronauti – La Città Verrà Distrutta Domani

2012 - Autoproduzione
hip-hop/alternative

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Tracklist

1. L’isola ft. Vis [LaVis]
2. Spiaggia industriale
3. Still alive ft. Sole [Anticon]
4. La città verrà distrutta domani
5. Notte d’oro
6. Tachicardie
7. Occhi di Astronauti ft. Francesca Amati [Amycanbe]
8. Giorni di 100 ore
9. La ballata del petrolchimico
10. Tutto quello che sai è falso
11. Barcelona
12. Nuova Sarajevo
13. Sui nostri passi ft. Lord Assen
14. Ti ricorderai di me ft. Tesuan & Brain
15. Sbarre

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Max P dei turntablisters Groovenauti e Polly in distacco temporaneo da Il Lato oscuro della costa sono le due anime che si celano dietro al moniker Occhi di Astronauti, interessante ed ambizioso progetto di avant hip hop.

Il suono, eterogeneo e molto internazionale con dubstep, elettronica e indie-pop emulsionate a sonorità più tradizionali e old school, rappresenta la vera peculiarità del progetto rispetto alla standardizzata e (finto) riottosa scena italiana.
Su tali sonorità si muove agile Polly che si conferma un eccellente mc ed appare addirittura maturato rispetto al recente passato vista la facilità e l’abilità con cui trasla le proprie rime ed il proprio flow su piani differenti così da adeguarsi perfettamente ai mutevoli ed eterogenei habitat sonori disegnati da Max P. Un contributo importante viene poi dai featuring, educati nel ritagliarsi il giusto spazio all’interno del singolo pezzo e ben focalizzati rispetto al contesto che li circonda, evitando fastidiosi primi piano come pure posizioni troppo defilate e sfumate.
L’album è importante ed imponente viste le 15 tracce effettive, senza alcun intro/outro/skip, e con una scrittura quasi cantautoriale, priva di slogan/autoreferenzialità/ghetto style/machismi vari, e che spazia dalle questioni più intime e personali alla difficile quotidianità.
“La città verrà distrutta domani” scorre dunque via bene ed agile; dovendo però segnalare gli episodi migliori indico quelli nei quali il viaggiatore spaziale esce dalla navicella, si toglie il casco e racconta quanto vede e sente attorno a sé. Ed essendo questo attuale un periodo di degrado pressoché generalizzato non possono che essere parole amare e taglienti come nel caso di “Spiaggia industriale”, cupo e grigio ritratto della Ravenna (decadente) d’oggi, “Nuova Sarajevo”, dub profondo, ipnotico e catastrofista ed infine “Ti ricorderai di me”, rabbioso ed intimidatorio manifesto contro l’attuale classe politica/dirigente italiana.

Davvero un bel lavoro, quindi, sia in quanto tale sia soprattutto se rapportato alla robaccia finta ed incellofanata che si sente al giorno d’oggi….. Houston, abbiamo un buon disco e pure in free download su http://www.occhidiastronauti.com/!

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