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Subhuman, Roma Amor, Maraiton, Satanismo Calibro 9 : Viaggio al termine della notte #14

“La vita è questo, una scheggia di luce che finisce nella notte”

Questa è una delle frasi più celebri del romanzo Viaggio al termine della notte, scritto da Louis-Ferdinand Céline nel 1932.
A volte, non è solo la vita a perdersi in qualche frammento della notte, ma anche la musica. Con l’avanzamento dell’era tecnologica, la quantità di uscite musicali è aumentata notevolmente, portando tutti i vantaggi e svantaggi del caso. Uno dei principali svantaggi è proprio quello di perdere tante piccole perle musicali nella notte della rete. La rubrica è quindi una riscoperta di tutto quello che nei giorni o mesi passati, non ha trovato spazio tra le pagine di Impatto Sonoro e che vi viene proposto come il biglietto per un lungo viaggio musicale. In ogni uscita parleremo di quattro tappe che riscopriamo assieme a voi. Non vi resta che partire e ricordarvi che la cocaina non è che un passatempo per capistazione.

A cura di Fabio La Donna.

Subhuman – Tributo di Sangue (Extreme metal, Subsound Records)
Tornano gli “Autopsy denoiarti” con LP Tributo di Sangue, uscito a fine novembre per Subsound Records. I cinque macellai musicali ampliano all’infinito tutti i punti di forza dell’album precedente, dando alla luce una trivella sonora senza uguali. Anticonformisti e con il cantato in italiano, i Subhuman realizzano dieci canzoni solide e dal potere soprannaturale. Death metal per crivellare senza ritegno il proprio sistema uditivo. È proprio questo l’elemento collante che rende unico questo gruppo: sono simpatici, marci al punto giusto e soprattutto molto bravi, ma quello che gli fa stare un gradino sopra i concorrenti è il loro “calore”, che genera coinvolgimento e fa scorrere fin troppo velocemente tutti e trentanove i minuti del disco. Su tutte le canzoni, è molto bella la parte centrale del disco con il trio Fassaborto, In Memoria Di Me e Il Tuo Nome è Jack. Tutti gli amanti dei suoni estremi non potranno fare a meno di Tributo di Sangue, la giusta colonna sonora per la fine del mondo.

[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=xlEqJ8sv1aI[/youtube]

Roma Amor – 17.3 (Neofolk, Hau Ruck! SPQR)
Negli ultimi tempi, diversi gruppi neofolk sono stati contagiati dagli influssi elettronici e hanno iniziato a modificare il loro sound. Contando mode, mezze riuscite e sufficienze, si è visto un po’ di tutto. Tra i pochi che ci sono riusciti in modo ottimale ci sono i Roma Amor con l’EP 17.3. La formula di questo successo è dovuto al fatto che pure rimanendo fedeli a se stessi (cosa fondamentale) hanno intrapreso un viaggio verso molteplici territori del macro gruppo “elettronica”. 17.3 è un arcobaleno colorato, così vivo e carico da essere indescrivibile. I’m Deranged è il reprise della politica musicale di David Bowie e di tutto un filone new wave. Love To Say Goodbye For è una perla pop di una delicatezza irradiante. The Difference è un waltzer sporco di trip hop e pathos. Tutto questo suonato e cantato con una dolce e naturale semplicità. I Roma Amor hanno realizzato un ottimo EP e visto che questa rubrica parla di “viaggi”, è ora che iniziate a muovervi per andarli a sentire.

[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=XIJ9RrA9sSI[/youtube]

Maraiton – Dieta (Noise Rock, Autoproduzione)
A poco più di un anno di distanza da “Papa” (clicca qui per la nostra recensione), gli hardcoristi Maraiton ci deliziano con Dieta, EP registrato in presa diretto il primo aprile 2012. Dopo il potente esordio, uno dei miei dischi preferiti del 2011, i tre pezzi nuovi servono da radiografia per lo stato di salute del gruppo. La cosa che salta subito all’orecchio è l’evoluzione del suono verso territori più noise-rock, con testi quasi recitati. Una scelta coraggiosa e che premia: Forchetta apre l’EP con tutta la sua carica nichilistica e cinematica, Stukas è un cazzuto inno di guerra per pirati pronti agli abbordaggi. Black Notes conclude il tutto con un rock molto post e abrasivo che sorprende e affascina. Sui Maraiton ripeto la stessa cosa che dissi ai tempi di Papa: gruppo bello e bravo e con enormi potenzialità. Si meritano sicuramente molto di più quello che hanno raccolto. È morto l’ennesimo cowboy di questo gioco al massacro.

[youtube] http://www.youtube.com/watch?v=PtqtQQGC68c[/youtube]

Satanismo Calibro 9 – Isis Rising (Ambient, Old Europa Cafe)
Consolidato il rapporto tra l’etichetta Old Europa Cafe e il progetto Satanismo Calibro 9, il 2012 vede l’uscita del disco Isis Rising. Ascoltarlo equivale a buttarsi in un rutilante viaggio a colpi di death-ambient, industrial e schizzi ritualistici di pregiata fattura. Aurora Putrescens apre il disco e subito si intuisce lo spessore qualitativo della nuova fatica del progetto Satanismo Calibro 9: una lunga suite progressivamente in evoluzione tra gelide strutture ritualistiche, loop ossessivi e richiamo orientali. In Isis Rising il meglio si ha sulle tracce medio-lunghe come in Tempio 328 o Isis Rising, dove il “classico” ambient è continuamente stuprato e trasformato in un’infinità di segmenti vari. Piccole fratture magicamente perfette. Infiniti colpi che devastano il bersaglio, nessuna caduta di stile. Fili chirurgici e pinze disegnano gabbie e immagini di una bellezza selvaggia. Un altro successo. Disco consigliato a tutti gli amanti del genere che troveranno in esso un’ottima compagnia per i prossimi mesi a venire.

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