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Biffy Clyro – Opposites

14th Floor Records -
rock/alternative

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Tracklist

The Sand At The Core Of Our Bones
1. Stingin' Belle
2. Sounds Like Balloons
3. Biblical
4. The Joke's On Us
5. Black Chandelier
6. A Girl And His Cat
7. Opposite
8. The Fog
9. Little Hospitals
10. The Thaw
11. The Sand At The Core Of Our Bones

The Land At The End Of Our Toes
1. Different People
2. Modern Magic Formula
3. Spanish Radio
4. Victory Over The Sun
5. Pocket
6. Trumpet Or Tap
7. Skylight
8. Accident Without Emergency
9. Woo Woo
10. Picture A Knife Fight
11. The Land At The End Of Our Toes

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“Opposites” è il sesto album per gli alternative rockers scozzesi Biffy Clyro, power-trio che in questa nuova occasione presenta addirittura un doppio cd di inediti (rispettivamente intitolati “The Sand At The Core Of Our Bones” e “The Land At The End Of Our Toes”), per un totale di oltre venti brani.

Come suggerisce il titolo, e conferma direttamente il tatuatissimo cantante/chitarrista Simon Neil, l’opera gioca sulle contrapposizioni e sulle antitesi, traducendosi in un primo album, “The Sand At The Core Of Our Bones”, liricamente e atmosfericamente virato a toni più tristi e ombrosi, derivanti dal rimpianto del passato, dalle delusioni e dalle amarezze di una vita, al quale fa seguito il suo rovescio della medaglia, “The Land At The End Of Our Toes”, in cui si affrontano le cose in modo decisamente più sereno e positivo, facendo leva su un’inaffondabile speranza nel futuro.
A livello prettamente musicale la ricetta dei Biffy Clyro non cambia in realtà poi molto, rispetto alle fortunate uscite discografiche precedenti, affiancando brani semplici e veloci, dal risoluto spirito rock, a momenti decisamente più melodici e pop-oriented. Il gruppo dell’Ayrshire rispetta quindi l’antico adagio “squadra che vince non si cambia”, offrendo i copiosi frutti di un periodo caratterizzato da un’evidente fertilità produttiva.
Come spesso accadde, quando si tratta di lavori-fiume, la qualità risulta nel complesso altalenante, così come l’originalità, entrambe caratteristiche che, in certi brani, vanno a perdersi in favore del fan-service e della mera ripetitività (considerazione valida soprattutto per il primo dei due dischi). La band giustifica tale assenza di sintesi con la precisa intenzione di essere del tutto liberi e senza limiti, includendo e incidendo qualsiasi cosa fosse ritenuta valida e opportuna. E sebbene non tutti gli esperimenti tentati abbiano poi completato il loro iter fino al disco (Johnston rivela ad esempio che in “Biblical” avevano provato l’inserimento di un coro gospel), “Opposites” offre sicuramente una gran varietà di situazioni, ritmi e idee.

Personalmente sono del parere che l’album difetti della coesione e dell’incisività necessarie a farne un vero masterpiece, possibilità che si sarebbe potuta concretizzare con qualche sforbiciata in più, vuoi verso i brani più emo-core, vuoi per le ballad, categorie antitetiche ma qui percorse in lungo e in largo. Ogni ascoltatore ha d’altro canto le sue preferenze in materie, e “Opposites” non corre certo il rischio di cassarle, nel suo mostrarsi, fondamentalmente, come una mega-raccolta di inediti. Per quanto buoni, un poco prolissi.

[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=myc_RViTHhY[/youtube]

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