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Mogwai – A Wrenched Virile Lore

2013 - Sub Pop
remix

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Tracklist

01 Justin K. Broadrick: "George Square Thatcher Death Party"
02 Klad Hest: "Rano Pano"
03 Cyclob: "White Noise"
04 Xander Harris: "How to Be a Werewolf"
05 Zombi: "Letters to the Metro"
06 RM Hubbert: "Mexican Grand Prix"
07 Tim Hecker: "Rano Pano"
08 The Soft Moon: "San Pedro"
09 Umberto: "Too Raging to Cheers"
10 Robert Hampson: "La Mort Blanche"

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Oltre alla nuova uscita discografica “Les Revenants” (colonna sonora dell’omonima serie tv francese), la band scozzese dà alle stampe anche un disco di remix.

L’idea è quella classica: prendere un disco, in questo caso “Hardcore will never die, but you will”, e far rielaborare a vari artisti della scena elettronica i pezzi presenti.
Come accade nei dischi di remix, anche in questo caso il risultato è a volte altalenante: non tutti i contributi presenti infatti riescono appieno nell’intento di dare un nuovo volto ai brani, anche se la qualità rimane ben al di sopra della media.
Si parte subito alla grande con la rilettura di “George Square Thatcher Death Party” a cura di Justin Broadrick (Godflesh, Jesu, Final) che, mantenendo intatto il suo fascino, si veste di una nuova pelle dal sapore electro-shoegaze tipica degli ultimi Jesu.
“Rano Pano” a cura di Klad Hest invece risulta un po’ troppo forzata nel suo incedere epilettico e frenetico, a metà tra un’elettronica dal sapore vintage e ritmi jungle; meglio invece la versione di Tim Hecker che rimane in linea con il suo ambient-noise rarefatto.
Mentre “Letters To The Metro” viene rielaborata in maniera magistrale da Zombi in un pezzo elettro che deve molto a Claudio Simonetti e alla musica cosmica degli anni ’70, la rivisitazione di “Mexican Grand Prix” a cura di RM Hubbert trasforma il brano in un delicato acquerello acustico.
Molto più acida dell’originale invece la versione di “San Pedro” a cura di The Soft Moon che, insieme a “How To Be a Werewolf” di Xander Harris, mischia l’elettronica al rock e al punk.
Vocoder e delay elettronici dal sapore elettropop travestono “White Noise” in un curioso e surreale episodio a cura di Cylob e con la meravigliosa e sognante ambient di “Too Raging To Cheers” (Umberto remix) raggiungiamo uno dei picchi della raccolta.
Nell’ ultimo brano, “La Mort Blanche”, Robert Hampson (per chi non lo sapesse chitarrista degli immensi Loop) unisce due brani (White Noise e Death Rays) per dar vita ad un sapiente cut’n paste di quasi quattordici minuti in cui suggestioni ambientali metropolitane si mescolano agli echi dei due brani risultando probabilmente l’episodio piu bello e coraggioso.

Poco da dire quindi su questa raccolta, se siete fan della band scozzese l’acquisto e quasi obbligato, per gli altri consiglio di dare almeno un’ascolto.

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