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Afi – Burials

2013 - Republic Records
punk/pop/dark

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Tracklist

1. The sinking night
2. I hope you suffer
3. A deep slow panic
4. No resurrection
5. 17 crimes
6. The conductor
7. Heart stops
8. Rewind
9. The embrace
10. Wild
11. Greater than 84
12. Anxious
13. The face beneath the waves

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Passati quattro lunghissimi anni di silenzio dall’imbarazzante episodio di Crash Love, ecco ritornare sulla scena una delle mie band preferite, gli AFI. Una riuscitissima commistione di melodic-punk e hardcore che è naufragata in un lago di disagio simil-pop.

I contorni del progetto, oramai, hanno completamente perso quel carattere “hard” che aveva fatto la fortuna della band di Ukiah (California) e si sono adagiati su un synth rock che quasi quasi vira verso la dark-ambient. Il dubbio feroce che ho è che il gruppo si trovi ad affrontare, in questo momento, una sorta di confusione stilistica dovuta alla necessità di rimanere a galla, facendo in modo che questo non costringa la band a prendere drastiche decisioni per il futuro. Più guardo i volti dei membri del gruppo e più fatico a ritrovare i Davey Havok e gli Adam Carson che ho conosciuto io, in quella fantastica stagione che il melodic visse tra la fine dei ’90 e l’inizio degli anni ’00. Non che la scelta di cambiare qualcosina dopo circa un ventennio di carriera sia difficile da digerire, ma quello che il gruppo di Havok tenta di fare è un balzo un po’ scomposto, una performance alla quale i giudici di una gara di pattinaggio sul ghiaccio darebbero un sincero e meritato 5.8, che, tuttavia, non sarebbe neanche malaccio come voto.
Un paio di voti a quel 5.8 ce li tolgo io perché, fondamentalmente, a me questo Burials non piace affatto. Lo trovo noioso e poco incisivo, privo della cattiveria strumentale necessaria per supportare la voce di Havok ed affrontato in maniera decisamente sottotono da tutto il gruppo. Non saprei su chi altri scaricare le colpe di un episodio così mediocre, dato che alla produzione di questo nono lavoro in studio degli AFI si trova un certo Gil Norton (Foo Fighters, Patti Smith, Pixies, Terrorvision). Come ulteriore indizio della comprovata colpevolezza delle scelte musicali della band potrebbe risultare decisivo l’ascolto del primo singolo dell’album, I hope you suffer, nel quale si evidenziano immediatamente i primi sintomi di una trama noiosa fatta di ampie divagazioni sintetiche interrotte, di quando in quando durante ritornelli e bridge, da timide schitarrate e accordi in quinta davvero sfiatati. Burials, composto da ben tredici pezzi è un lavoro realizzato per i passaggi radiofonici che non tradisce mai questo intento e che sarà sicuramente salutato con gioia da chi sente la mancanza degli AFI nelle proprie orecchie, ma queste giustificazioni danno poco sollievo perché Burials, nelle melodie puramente rock di A deep slow panic e in quei pochi secondi di suite ritmica distorta di No resurrection che in un attimo si trasformano in un giochetto di riff puliti, non lascia intravedere nulla di pretenzioso o qualitativamente rilevante che possa giustificare la mutazione finale della band californiana. Una mutazione che assume i caratteri controversi della mistificazione quando si va a buttare un occhio al video che accompagna il secondo singolo estratto dal disco, 17 Crimes, è lì che il disappunto e lo sconcerto trovano il loro climax, nella pornografica rappresentazione del crimine dei crimini, il cosplay di Marco Mengoni che canta una canzone degli AFI.

L’utilizzatore finale del prodotto in questione sarà il consumatore che porterà il suo culetto fresco di borotalco direttamente sul parqué dei palazzetti che ospiteranno i concerti di Havok & Co., si produrrà in qualche timido saltello in brani come The conductor e poi si scioglierà tra le lacrime nell’ascolto di pezzi storici come God called in sick today e The last kiss. Le ceneri sembrano aver perso quel colore vivido che le contraddistingueva nelle prime ore subito dopo l’incendio, a questo punto il fuoco può anche dichiararsi domato, e spento.

[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=Y9Vh8XGgqjE[/youtube]

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