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SANREMO 2014: le pagelle della prima serata

napoli

Qui sotto trovate il mega-pagellone della prima serata del Festival di Sanremo, di cui qui sopra potete trovare una foto riassuntiva.
Quest’anno ci siamo fatti aiutare dal nostro amico Alberto Scotti (Maisie, Snowdonia Dischi) che si è immolato per noi e ha redatto una dettagliata analisi di ognuna delle canzoni dei primi 7 big in gara.

Arisa – Lentamente (il primo che passa)
Una delle migliori voci italiane in circolazione. Arisa è l’anti-Marrone, l’anti-Amoroso, tutta controllo, delicatezza, fieramente retrò ma senza mai cadere nella caricatura del revivalismo. L’interpretazione è ineccepibile, la Donà la serve con una bellissima canzone.
Voto: 8

Arisa – Controvento
Qui l’autore è quello storico, l’ex fidanzato, Giuseppe Anastasi. La canzone ha una sua efficacia ma è meno interessante della prima, siamo più dalle parti del melodramma amoroso un tantino pacchiano (ma verace).
Voto: 6+

Frankie Hi Nrg – Un uomo è vivo
Frankie è uno che ha azzeccato, ormai parecchi anni fa, dei pezzi di grande intensità ma sembra non essere mai riuscito a esplodere completamente, a diventare un autore maturo e affrancarsi da certi stilemi musicali anni ’90-’00. Qua sembra voler fare il Cristicchi della situazione ma il testo non convince e l’arrangiamento è volgarotto.
Voto: 4

Frankie Hi Nrg – Pedala
Mah, almeno qui c’è un po’ vitalità. Il brano suona vecchio e prevedibile, odora di canne e Bertinotti, però riesce a intrattenere senza infastidire. Frankie è uno che è passato direttamente dalla giovinezza alla vecchiaia.
Voto: 4+

Antonella Ruggiero – Quando balliamo
La prima cosa che salta all’occhio è la sua trasformazione in Robert Smith Lei sublime con i Matia Bazar, da solista non mi ha mai pianamente convinto. Mi è sempre infastidito la sua ostentata “eleganza”, il suo voler apparire sofisticata a tutti i costi, però devo dire che questo pezzo mi piace. E’ elegante, si, ma laddove molti suoni brani sembravano “finti” questo suona onesto, vivo. Brava.
Voto: 7

Antonella Ruggiero – Da lontano
Sono indeciso. Elegantissimo e ispirato oppure finto e lezioso? Avrei bisogno di un secondo ascolto.
Voto: 6?

Raphael Gualazzi & The Bloody Beetroots – Tanto ci sei
Blues bianco senz’anima, finto come una banconota da 15 euro. Aggravato dalla pretesa della raffinatezza e dell’originalità. Ma voi, amici e amiche, vi rendete conto che nel 2014 c’è ancora qualcuno che crede che infilare un fraseggio di sintetizzatore renda “originale” un bluesittino da pianobar? Una tristezza unica. Lui è un personaggio davvero increscioso.
Voto: 3

Raphael Gualazzi & The Bloody Beetroots – Liberi o no
Era dai tempi di Alexia che non sentivo una pacchianata così. Madonnacristo. Potrebbe vincere.
Voto: 1

Cristiano De Andrè – Invisibili
Sinceramente non l’ho mai seguito, non mi è mai venuta voglia di farlo, perché le poche canzoni che mi era capitato di ascoltare, non mi avevano mai preso. Mi limiterò dunque a dire che questa canzone sembra buona però molto prevedibile, non so come spiegare bene, è la classica canzone “buona” che ti aspetti da un cantautore, soprattutto figlio di un mostro sacro. Però boh…non mi arriva, non so che farci. La cosa migliore mi è sembrata l’arrangiamento d’archi un po’ lounge.
Voto: 6

Cristiano De Andrè – Cielo Vuoto
Ecco, qui sembra esserci molta più “ciccia” e molto più nerbo. La canzone fa tanto cantautore francese anni 60, con tanto di andamento da marcetta. Interpretazione convincente, bella carica, melodrammatica. Laddove c’è melodramma, io mi eccito, quindi ok, ha vinto lui, mi piaciucchia.
Voto: 6+

Perturbazione – L’unica
Simpatica canzoncina, molto da acchiappo, bella fresca, frizzante. Ricorda parecchio lo stile del Silvestri più poppettaro. Potrebbe avere molto successo. Tengono benissimo il palco e hanno un bel look.
Voto: 7-

Perturbazione – L’Italia vista dal bar
Testo ispirato, un po’ critico, un po’ ottimista, un po’ amaro, un po’ dolce. E’ così che dovrebbe fare un pezzo pop. Un pezzo pop non ti deve lisciare il pelo e neanche picchiare a sangue. Un pezzo pop(olare) ti dà uno schiaffo e una carezza. La mente corre al superlativo Riccardo Fogli di “Storie di tutti i giorni”. Una vera delizia.
Voto: 8

Giusy Ferreri – L’amore possiede il bene
Amici, amiche, è più forte di me, ho un preconcetto, non riesco a sopportare questa donna. Mi è sempre sembrata più che altro un caso da affidare a un buon logopedista. La canzone è una lagna micidiale. Mediocrità assoluta.
Voto: 3

Giusy Ferreri – Ti porto a cena con me
Niente per cui strapparsi i capelli ma il livello qui è decisamente superiore. Con un arrangiamento più scarno (questo è pesantissimo) sarebbe potuta essere quasi buona. Comunque, dai, potabile.
Voto: 5+

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