Fabryka – Sparkles

E’ stato un 2015 intensissimo e fondamentale per i Fabryka. Prima la partecipazione al Primavera Sound Festival di Barcellona e poi la presentazione del nuovo EP Sparkles.

Sono passati solo tre anni dall’esordio in ep che rispondeva al nome di 5 Days ma in questo breve lasso temporale la band ha fatto passi da gigante, guadagnandosi un posto di rilievo nell’immaginario dell’indie/electro nostrano. Il bellissimo Echo (2013) poi, nato grazie anche alla sinergia tra band, Max Casacci, Tommaso Cerasuolo e i norvegesi I used to be a sparrow nonostante sia il lavoro più “italiano” della band rappresenta un nodo gordiano nella sua evoluzione.
Qual è il segreto dei Fabryka? Sicuramente una forte vocazione all’internazionalità, dote che ha permesso alla band di cogliere a piene mani dall’elettronica più esotica mantenendo sempre però uno stretto contatto con in nostro paese e creando così un prodotto nuovo ma dal vago sapore epico. The unheard è la genesi di un lavoro che appare meno timido e onirico del precedente, foriero di una misura cantabile (A new dawn) e addirittura ballabile (Lights on), sorretto meravigliosamente dalla bella voce di Tiziana Felle.
Non ci si perde mai in queste sei tracce, neppure quando il ritmo cala diventando più riflessivo (The unheard) perché anche le atmosfere e le scenografie sono calcolate alla perfezione, come a teatro. Il sipario si apre e si chiude, mostrando anche delle ambientazioni retrò, vicine a quell’elettropop che ha fatto scuola a tantissimi artisti attuali. Ne è esempio la traccia di chiusura Sparkles, con il suo ritornello che fatica ad uscire dalla testa anche dopo ore.

Sparkles è un prodotto deliziosamente pop, ma è anche elettro e indie. Per farla breve ci basta dire che è un album elegante, colto e di respiro internazionale. Una promozione a pieni voti.