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Rihanna – Anti

2016 - Westbury Road / Roc Nation
pop / r'n'b

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Tracklist

01. Consideration (feat. SZA)
02. James Joint
03. Kiss It Better
04. Work (feat. Drake)
05. Desperado
06. Woo
07. Needed Me
08. Yeah, I Said It
09. Same Ol’ Mistakes
10. Never Ending
11. Love On The Brain
12. Higher
13. Close to You

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Rihanna è contro. Essere contro è controverso, soprattutto per una pop star, anche se nel tempo tutte le pop star avverse ai cliché – quelle che lo erano non per fama ma per religiosa vocazione – sono state più ribelli di chi ribelle voleva essere per professione (vedasi punk rock) anzi, sono andate oltre: le ribellioni sono diventate rivoluzioni, e per di più rivoluzioni riuscite; cambiano il mondo queste pop star, e quando muoiono quel mondo le piange senza distinzione d’età, sesso, etnia o religione (ogni riferimento a duchi bianchi è puramente casuale).

“Anti” è un evidente esperimento, e gli esperimenti può permetterseli chi ha la possibilità di sbagliare senza essere gettato nel dimenticatoio o passare inosservato: evidentemente Rihanna può, perché è quasi una rarità, come nel pop lo sono Lady Gaga, Adele, Stromae, Bruno Mars e forse basta. Ora pensate se qualcuno tra Jessie J, Niki Minaj, Rita Ora, Ariana Grande, Iggy Azalea e fac-simili provasse a sottoporre ad un pubblico inspiegabilmente vasto come il loro, una musica come questa: ostile, ballabile ma non troppo, o forse non da tutti (sicuro non da me), senza la classica struttura col ritornello, due parole messe a caso – anche se a ragion di cronaca non è che Rihanna faccia un uso molto migliore delle parole – e un riff dance dopo un minuto e mezzo che ascoltata una le hai ascoltate tutte.

Il disco sembra che non stia facendo faville, poco importa (a me); forse è complice il primo singolo “Work” feat Drake che è un po’ troppo sulla falsariga di “Hotline Bling”, e quindi tanto vale ascoltarsi quest’ultima solo per il gusto di guardare il video così divertente e virale.
Complessivamente  tutto il cd sembra non partire mai, incastrato nei suoi beat meccanici, sembra un ingranaggio bloccato che ripete sempre lo stesso movimento che dopotutto fa un suono niente male, un po’ come quando ci si fissa a sbattere la forchetta sul piatto o le unghie sul tavolo, che è maledettamente intrippante anche se sicuramente infastidisce tanti altri intorno.

Un esperimento è ovunque il veicolo alla formulazione di una legge scientifica (a.k.a. gloria eterna) oppure al fallimento, con il laboratorio che salta in aria come a Dexter e bisogna ricominciare daccapo.
Il giudizio di questo cambiamento non è nelle vendite, ma sarà palese dai prossimi passi di Rihanna: tornerà sui passi di pop star che strizza l’occhio ai cliché, o continuerà in questo binario parallelo più pericoloso ma decisamente più intrigante?
Intanto gira voce di una profonda amicizia della cantante con Leonardo di Caprio: saprà aiutarla ad essere una rediviva di fronte all’ostica e selvaggia legge naturale del mercato della musica? (questa la tagliamo).

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