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The Pop Group – Honeymoon On Mars

2016 - Freak R Us Records
post-punk

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Tracklist

1. Instant Halo
2. City Of Eyes
3. Michael 13
4. War Inc.
5. Pure Ones
6. Little Town
7. Days Like These
8. Zipperface
9. Heaven?
10. Burn Your Flag


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Un grande e atteso ritorno quello della band di Mark Stewart e compagni: The Pop Group, una delle band che ha maggiormente influito nel panorama del punk inglese, scioltasi nel 1981 e riformatasi solo nel 2010 in occasione dell’ATP Festival, è arrivata alla pubblicazione del suo secondo album post-reunion. Honeymoon On Mars segue infatti a circa un anno e mezzo di distanza Citizen Zombie, datato 2015 (primo lavoro in studio dopo 35 anni).

Uscito per l’etichetta Freaks R Us, prodotto dal maestro del dub, Dennis Bovell –che aveva già lavorato con il gruppo al loro album di debutto, Y, uscito nell’ormai lontano 1979- e da Hank Shocklee (Public Enenmy, Bomb Squad), questo album riprende appieno lo stile aggressivo e polemico del post-punk da un lato, ma lo arricchisce con sfumature free-jazz, funk e perfino reggae dall’altro. La caratteristica principale, nonché vero elemento distintivo dei The Pop Group, è la fusione tra il punk “classico” con la black music, alla quale i membri della band sono stati sempre inclini. Un’unione singolare in cui confluiscono chitarre distorte, ritmi dub, post-industrial, componenti electro-rap e ancora trap, sample, potenti beat e synth. 

E allora, qual è il futuro del punk? O meglio, quale altro potrebbe essere se non una sua modernizzazione? Ovviamente nelle 10 tracce che vanno a costituire questo fantastico album ritroviamo i temi di contestazione e critica della società cari al punk e dei graffianti riff di chitarra che, uniti alla voce squillante di Stewart, danno vita a un mix esplosivo. Tutta quest’energia ci viene trasmessa in pezzi come City Of Eyes, War Inc. e Burn Your Flag. Non mancano poi brani in cui il cantato ricorda lo stile dell’ultimo David Bowie, per esempio Days Like These e Heaven?.

Un gran bel lavoro, per Stewart & co., qualcosa che sembra davvero venuto da Marte, una musica moderna e mai banale, che grazie alla sintesi tra novità musicali e coerenza con il sound originale del 1977, si prospetta come un vero e proprio “viaggio nel futuro”.

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