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Manetti! – Manetti!

2017 - Sangue Disken
indie / shoegaze

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Tracklist

1. B.O.H.
2. Favolosa
3. Do you E


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I Manetti! vengono da Lecco e vorrei tanto avessero preso il nome dall’attore, Larry Manetti per l’appunto, che in “Magnum P.I.” interpreta Rick, il braccio destro di Tom Selleck al servizio dei dobermann di Higgins. Li conosceva già di nome, i Manetti!, grazie alla loro partecipazione a “This is Not a Love Song“, una compilation uscita un cinque annetti fa col suo primo numero che racchiudeva gruppi italiani alle prese con cover di canzoni d’amore più o meno famose e più o meno pop: per l’occasione, i nostri si dilettavano con Playground Love degli Air.

Manetti!” è un Digital EP uscito per Sangue Disken, etichetta meneghina di larghissime vedute che ha avuto nel suo rooster Minnie’s e Camera Obscura solo per citarne un paio. Sempre per Sangue Disken, inoltre, i quattro lecchesi incisero il loro full length, ormai sei anni fa: un disco secondo me passato troppo in sordina e non “spinto” a dovere. Le canzoni contenute in questo nuovissimo EP sono tre, di cui una strumentale che funge da intermezzo tra le altre due. 

B.O.H. si fonda su un accattivante arpeggio di chitarra che rimane subito impresso ed una sezione vocale molto british che a me ricorda molto gli Ash ai loro esordi discografici. È una canzone, inoltre, la cui seconda parte è nella sue interezza strumentale, divincolandosi tra shoegaze e riprese miminali. Favolosa, come dicevamo, è un arrangiamento noise a che prepara l’ascolto alla perfezione per l’arrivo di Do you E, anglosassone, romantica e stridente, negli accorgimenti, come erano stridenti gli Smashing Pumpkins di Gish.

Manetti!” è un ottimo lavoro, studiato e garbato, da custodire gelosamente, architettato alla perfezione per riuscire nell’intento di stimolare all’interesse anche chi non mastica tutti i giorni indierock o shoegaze: ecco allora la collaborazione, in questo EP, con Enrico Molteni dei Tre Allegri Ragazzi Morti a suggellare lo scarto culturale tra i Manetti! e la parte dei gruppi italiani che si accontentano di un’ironia musicale scontata o di un reportage fotografico per poter iniziare di aver fatto breccia.

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