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Paletti – Super

2018 - Woodworm
pop

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Tracklist

1. A che serve l'amore
2. La notte è giovane
3. Lui, lei, l'altro
4. Più su
5. Pazzo
6. Nonostante tutto
7. Eneide
8. Capelli blu
9. Jimbo
10. Chat ti amo
11. Accidenti a te


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Torna Paletti con “Super”, in uscita per Woodworm, etichetta, fra gli altri, di Motta e dei Fast Animals and Slow Kids. A tre anni di distanza dalla parentesi in Sugar Music, culminata col precedente “Qui e ora“, il cantautore bresciano torna quindi sulle scene rientrando a pieno rango nell’affollatissimo indie italiano ma, al contrario di quanto si potrebbe superficialmente pensare, bisogna subito dire che il terzo capitolo in studio di Paletti è un disco pop sotto ogni punto di vista, pur nell’accezione più positiva del termine, a cui nei prossimi mesi si augura un successo radiofonico assolutamente possibile. L’altro tratto essenziale di questo “Super” è il suo essere un vero e proprio canzoniere della musica italiana, un’appassionata e sfaccettata raccolta di riferimenti, echi e rimandi alla vastissima nostra tradizione sonora.

Musicalmente Paletti ha deciso di votarsi completamente a quel synth pop che aveva già esplorato nei precedenti lavori ma che finora non aveva mai preso del tutto il timone della sua nave. Abbandonate quindi anche certe venature new-wave, ora siamo dalle parti dei TheGiornalisti della svolta, quelli di Fuoricampo, per intenderci, ma la produzione qui si fa più snella, fresca e decisamente meno vintage di quella allora adottata dalla band romana. Allo stesso modo, i riferimenti, sempre rispetto alla band di Paradiso, abbandonano gli anni ottanta come punto focale, aprendo piuttosto uno sguardo ampio sulla tradizione italiana. Partendo dall’intramontabile Battisti, si arriva fino al più recente pop di stampo cantautorale e, in questo senso, il fantasma di Gazzè (prima che di Silvestri) è innegabilmente onnipresente e benigno. Il risultato allora è che “Super” ha sì una scrittura catchy, radiofonica e decisamente di impatto (il ritornello di Lei, lui, l’altro e Nonostante tutto, la più à la TheGiornalisti), ma anche calibrata, sottile e intelligente (Chat ti amo, La notte è giovane). Senza dubbio interessanti anche le estremizzazioni (se di estremizzazioni si può parlare) in cui Paletti prova ora a liberare il suo pop dall’elettronica (Pazzo e Capelli blu), ora a consegnarglielo in sacrificio (il muro elettrico d’apertura di A che serve l’amore).

Tuttavia i veri artigli di “Super” stanno nei testi, in cui le solite influenze fanno da base ad una scrittura personale, a tratti davvero brillante, che coesiste alla perfezione con la natura pop del’album. Ironia non gratuita e giochi di parole mai stucchevoli, solo il racconto autentico di chi si affaccia all’età della maturità con tutte le difficoltà e le contraddizioni del caso. Notevole anche il tatto (e il coraggio necessario) con cui Paletti tocca i temi delle difficoltà delle quotidiane, in una sorta di abbraccio fraterno con l’ascoltatore. Meritano, in questo senso, La notte è giovane, brillante ironia su tutte le contraddizioni di chi si affaccia all’età matura, la non banale A che serve l’amore e l’esorcismo delle tipiche problematiche di coppia di Lei, lui, l’altro. Menzione a parte merita invece Eneide, in zona Luca Carboni, dolcissima dedica al figlio piccolo, mentre in generale tutto il resto del disco si mantiene comunque su ottimi standard.

Se dovessimo trovare un limite a “Super” forse questo sta proprio nel rinchiudersi troppo nei suoi riferimenti, nelle sue sicurezze, in quanto è vero che nell’album in questione ci si muove sempre su terreni già ampiamente esplorati e collaudati da altri. Un peccato, se si pensa che finalmente anche in Italia il pop si sta muovendo verso nuovi lidi e lo spazio per nuove, valide soluzioni sembra esserci. Ecco, “Super” è un ottimo modo di fare il punto di ciò che è stato e di ciò che è, ma ora per Paletti è il momento di osare, di guardare oltre a ciò che sarà e di liberare il potenziale qui ancora inespresso. A lavoro, il pop italiano per riprendersi ha bisogno anche di lui.

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