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Interviste

Intervista a MARIA ANTONIETTA

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Ancora una volta la nostra cantante preferita dimostra di smentire la storia e avere la testa sulle spalle.
#roBBespierre #love #trolling #lulz

A cura di Serena Lucaccioni.

Tu sei una musicista, una casalinga, una cantautrice. Questo perché hai molte facce o semplicemente perché sei un personaggio completo?
Io penso che tutte le cose vere siano un po’ complesse. In realtà penso di essere pura e impura, quindi sono una cosa e un po’ tutto il suo contrario. In parte è divertente esserlo, anche se è difficile gestire tutte le componenti di te stessa. D’altra parte, invece, penso che se non rendi giustizia a tutte le parti di te stessa, ci stai male. Quindi bisogna cercare di tirare fuori coraggio e di andare dritta, qualsiasi sia la strada. Che sia fare la casalinga per qualche mese, che sia andare in tour invece di scrivere canzoni, perché comunque se ti senti di farlo vuol dire che ti appartiene, ed è giusto che tu lo faccia. Non c’è dunque nessuna logica dietro, se non quella della verità.

Dai tuoi testi traspare molto carattere. È un aspetto che ti appartiene davvero?
Se per carattere si intende un po’ di incoscienza, sì decisamente. Sicuramente sono stata incosciente a essere così sincera ogni tanto ci penso, però alla fine sono contenta perché credo sia quello che ha funzionato. Se si parla di forza invece non saprei, a volte mi sento molto forte e a volte sono molto debole, non mi reputo una persona forte nel complesso, no.

Perché vorresti essere come Santa Caterina?
Beh, proprio perché lei è forte, sempre. È sempre stata forte. Ha sempre avuto il coraggio e la determinazione di rendere concreto tutto quello che aveva dentro la testa, che non è una cosa da poco. Era una cosa considerata folle per l’epoca e la società in cui viveva. Nel ‘400 scendeva in strada per aiutare le persone in contesti estremi, questo era impensabile, tant’è che era dovuta entrare in un ordine di sorelle anziane, eppure non ha mai smesso di sporcarsi le mani per rendere giustizia a sé stessa e alla sua vocazione.

Il tuo look è influenzato dalla musica o viceversa?
Nella vita mi sono vestita sempre in modi molto diversi, ho avuto diverse fasi. Sicuramente c’è stato un periodo in cui look e musica sono andati d’accordo, quando ascoltavo tutta musica femminile degli anni ’90.
Ora magari il mio stile è un po’ sul vintage, ma è solo perché non ho soldi per comprare vestiti in altri contesti. Secondo me bisogna essere molto intelligenti per vestirsi con pochi soldi, è una sfida, bisogna essere molto critici.

Progetti per il futuro?
C’è sicuramente quello di scrivere il disco nuovo, che in realtà sto già scrivendo, dunque di farlo uscire più che altro. E di curarlo ancora meglio di quello precedente, nel senso di riuscire a controllare ancora di più tutte le componenti. Inoltre la parentesi con Picicca è terminata, quindi mi sto guardando intorno, sto vagliando delle proposte. Avevo un po’ voglia di cambiare aria, penso che quando uno è giovane è giusto che si confronti con persone diverse, perché si ha bisogno di nuovi stimoli, anche a livello umano, non solo dal punto di vista prettamente tecnico. E quindi ora vediamo, vediamo cosa succederà.

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