Impatto Sonoro
Menu

Interviste

Un fuoco che non smette mai di bruciare: intervista ai Pulley

I veterani del punk rock Pulley hanno appena pubblicato un nuovo album intitolato “The Golden Life”, a ben 6 anni di distanza dall’ultimo full length “No Change In The Weather“. Nel corso della pandemia hanno realizzato un EP acustico, “Different Strings“, e la raccolta “Encore” Sono appena stati in Italia con il Punk in Drublic tour, regalando un live al fulmicotone ai presenti. È proprio il caso di dirlo: sotto le ceneri brucia un fuoco ancora bollente. Michael Simeon, in collaborazione con Epidemic Records, li ha intervistati in esclusiva per noi.

Innanzitutto, grazie per prendervi del tempo per rispondere a queste domande. La novità più grande è che siete stati aggiunti alle date europee del Punk In Drublic Tour, e questo significa che siete tornati in Italia dopo molti anni. Siete contenti di tornare nel nostro Paese?

Certo! Siamo stati aggiunti ad alcune date del Punk In Drublic e avremo un po’ di concerti solo nostri quindi siamo veramente carichi per suonare di nuovo da quelle parti, è passato troppo tempo…

Ultimamente ci avete regalato l’Ep acustico “Different Strings” e il live album “Encore”, e ora siete tornati con il nuovo album “The Golden Life” su SBAM Records: ce ne volete parlare?

La composizione è iniziata nelle primissime fasi della pandemia quando tutti erano a casa da lavoro e questa cosa ci ha dato l’opportunità di iniziare a scrivere e aver più tempo da dedicare alla musica. Tempo qualche mese ed era praticamente tutto pronto e siamo entrati in studio a registrare, siamo davvero fieri di questo album e ci piacciono tutte le canzoni.

Siete in giro da quasi 30 anni, passando attraverso la golden age dello skate punk melodico fino a questi tempi strani. Qual è la cosa principale che è cambiata negli anni come band e quale la forza motrice che permette ai Pulley di andare avanti?

La cosa principale che è cambiata è il modo in cui si cerca la musica, con tutte le piattaforme (web) che ci sono è molto diverso da andare in un negozio di musica e cercarla. Per quel che riguarda la forza motrice direi sicuramente la passione di comporre e suonare musica. Non è mai stata una fonte di reddito per cui non usiamo il gruppo per quello, è iniziato come qualcosa che volevamo fare perché ci piaceva e poi è diventata una dipendenza, siamo stati fortunati di aver potuto pubblicare dischi su belle etichette ed avere il supporto per poter continuare. Penso che a questo punto possiamo essere considerati “condannati a vita”, la passione è ancora lì!

In qualche modo siete riusciti a creare il blueprint per un certo tipo di skatepunk. Pensate che i gruppi che sono venuti dopo abbiano incassato a vostre spese o siete fieri della vostra legacy?

Non siamo sicuri che sia una legacy quanto un mero puntino sul radar della musica, siamo sicuramente fieri di quello che abbiamo fatto e se ha ispirato qualcuno nel mentre, beh è una cosa ciclica che succede nella musica, anche noi siamo stati influenzati da altri e fa sempre piacere quando qualcuno di un altro gruppo ti dice che sei stato parte di ciò che li ha portati ad essere dove sono ora.

Si può tranquillamente dire che il vostro corso come band si sia basato sul dualismo con la carriera nel baseball di Scott Radinsky. Questo dualismo vi ha regalato uno status leggendario – cioè, quanto è figo avere un lanciatore professionista come cantante? – perché è un qualcosa che non succede ogni giorno. Guardando indietro, potete descriverci l’impatto che ha avuto sul gruppo?

Ci sono stati sicuramente dei problemi di programmazione per i quali la band andava in pausa per mesi fino a quando la stagione sportiva non era finita. Agli inizi era un terreno scivoloso aver a che fare con l’incertezza di come la gente avrebbe reagito, al tempo non era figo essere coinvolti nello sport. L’impatto però è stato positivo, in un modo che ha permesso a tutti di avere un’identità nella vita che non era la band. Non fare affidamento solo sul gruppo come fonte di guadagno ha permesso di mantenere predominante il fattore divertimento, abbiamo avuto molti amici in band che si sono logorati fino a quando non si sono stancati di farlo o hanno finito per odiarsi a vicenda. A noi piace ancora farlo, quindi quello (non farlo per soldi, nda) è la cosa che ha avuto più impatto su di noi. E…speriamo di aver scritto dei bei pezzi lungo la strada.

Momento nerd! Cosa ascoltano i ragazzi dei Pulley ultimamente? C’è qualcosa che vorreste consigliare ai nostri lettori?

Penso che abbiamo tutti una grande varietà di ascolti. Penso che tra tutti e 5 in ogni momento possiamo coprire una moltitudine di generi, ascoltiamo di tutto, dal metal al jazz e tutto quello che sta nel mezzo.

Di nuovo, grazie per il vostro tempo! C’è qualcosa che vorreste aggiungere?

Si spera che quest’estate, dopo due anni strani per tutti nel mondo, potremo goderci un po’ di musica dal vivo stando accorti e rispettosi l’uno con l’altro e portando un po’ di felicità a tutti.

Piaciuto l'articolo? Diffondi il verbo!

Articoli correlati