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Mogwai – The Hawk Is Howling

2008 - Matador
post-rock

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Tracklist

1. I\'m Jim Morrison, I\'m Dead
2. Batcat
3. Danphe and the Brain
4. Local Authority
5. The Sun Smells Too Loud
6. Kings Meadow
7. I Love You, I\'m Going to Blow up Your School
8. Scotland\'s Shame
9. Thank You Space Expert
10. The Precipice

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No, questa non è la solita infornata di post-rock. Troppo semplice tornare a parlare di quelle esplosioni che possono essere facili paragoni agli episodi precedenti all’ottimo Mr. Beast. Non è arte comune il riuscire a riproporre ogni volta un gusto eccezionalmente squisito con i medesimi ingredienti. Gli occhi di questo falco sono sì quelli dei Mogwai più classici, ma anche quelli di una band scozzese che, raggiunti oramai lidi di sana sicumera, riesce a tinteggiare sfumature sempre diverse pur partendo dal medesimo baricentro. Sono quelle che si possono scorgere in I’m Jim Morrison I’m dead, orizzontale, dipianata in un’unica dimensione e, le gocce, che sono rintocchi di piano, quasi perse a vista, vengono riattirate nei richiami finali del pezzo. Sono cerniere alla ritmata Batcat, un tourbillon di chitarre per una scalata senza soste; prima vera esplosione per la quiete che si ritrova solo nelle successive Danphe And The Brain e Local Authority.

Gli approcci di psichedelia si dimenticano in The Sun Smells Too Loud , un roseo percorso verso il sognante vibrafono di Kings Meadow ed il retaggio dreamin’ di Thank You Space Expert. E’ in questa pace che sopravvive la sintesi tra Mogwai e Sigur Ros. Il ritorno al passato dei Mogwai è compiuto in I Love You, I’m Going To Blow Up Your School : graffi, arpeggi, una texture quasi lamentosa che sembra volerti prendere e portare con sè nell’onda d’urto che è lì a un passo. E poi finalmente ti rapisce: ci riporta lì dove eravamo rimasti ad aspettare questi scozzesi, quasi sospesi nel vuoto. La cassa di Scotland’s Shame ti schizza un incedere di note che sono lì ad attenderti per 8 minuti sull’orlo del precipizio conclusivo: The Precipice. Non poteva che concludersi così il viaggio, rigorosamente a testa in giù e a velocità massima. Nell’oscurità e nei palpiti. No, Young Team e Rock Action non sono tutto nella discografia dei Mogwai: questo sesto album ci si inserisce alla perfezione. Braitwhite e compari non temono confronti con altre band nel genere. Ma di volta in volta le dinamiche dell’esser classici a modo loro si presentano in ombre sempre diverse.

Chi ha detto che ci si deve reinventare di volta in volta? Da cosa dovrebbe nascere un tale desiderio? Perchè doversi rinnegare e non essere coerenti con le proprie attitudini quando si può proporre tale musica?

7/10


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