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Kobayashi – Kobayashi

2008 - Corasong Records

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Tracklist

1.Primitivo
2.Tubo
3.In pieno inverno
4.Seconda crepa
5.Equilibrista
6.Ho visto l'aurora
7.Io non vorrei che camminaste sui pavimenti di tutti in cerca di ascolti proibiti
8.Quasi a casa
9.Gioia inutile
10.Crepa 3
11.Rido per niente
12.Lana
13.Tutti gli uomini nascono

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Sono aspri e melodici come i Marlene Kuntz, minimali, caotici e rumorosi come i Big Black, a tratti ritmati e paradossalmente danzerecci come i Liars.

I Kobayashi, gradita sorpresa all’esordio su lunga distanza con l’omonimo album, sembrano essere una clamorosa fusione di tutto questo, un ritorno alle origini con un occhio puntato, giustamente e con convizione ad un presente e ad un futuro che a volerlo scrutare con attenzione potrebbe riservare solo qualcosa di buono.

Alternano canzoni ordinarie, dalla scrittura più tradizionali, quasi pop se vogliamo chiamarlo così, ad altri veri e propri fulmini a ciel sereno che, se da un lato colpiscono per l’onestà e la franchezza, da un altro, risultano a tratti difficili da comprendere e assimilare.

A confrontare infatti pezzi come “Tubo” o “Primitivo”, lodevoli intrecci di stili, contaminazioni e pesanti e costanti cambi di ritmo, ed altri più tradizionali come “Quasi a casa” (come se i Verdena si immergessero in atmosfere più squisitamente noise) o “Ho Visto L’Aurora” (sinceramente debitrice ai migliori Marlene Kuntz) non si può che notare con obiettività che il comune orecchio umano  sembra mostrare più rispetto ed ammirazione per i secondi che per i primi.

Hanno bisogno di limare gli angoli, di perfezionare una scrittura a tratti già sorprendente (le già citate “Quasi a casa”, “Ho Visto L’aurora”, ma anche le inflessioni hardcore di “Crepa 3” o le delicate rumorosità di “Tutti gli uomini nascono”) e di comprendere al meglio la giusta strada da seguire.

Potrebbe essere la più facile new wave che non cozza magnificamente con la lingua italiana.
Potrebbe essere il noise più spigoloso, aggressivo, complicato ma a tratti convincente.
Qualunque essa sia, l’unica cosa certa è che i Kobayashi hanno i mezzi e le potenzialità per intraprenderla al meglio.

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