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Bruce Springsteen – Working On A Dream

2009 - Columbia
rock/pop/blues

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Tracklist

1. Outlaw Pete
2. My Lucky Day
3. Working On A Dream
4. Queen Of The Supermarket
5. What Love Can Do
6. This Life
7. Good Eye
8. Tomorrow Never Knows
9. Life Itself
10. Kingdom Of Days
11. Surprise, Surprise
12. The Last Carnival

Bonus track

13. The Wrestler

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Il Boss è tornato.

Dopo an anno dall’uscita di “Magic”, Bruce Springsteen torna con la sua Band con un lavoro pieni di gioia e carico di speranza. Questo disco chiude una trilogia che parte da “The Rising”, che narra gli orrori dell11 settembre e di come il governo degli Stati Uniti abbia “reagito”. Passando per “Magic”, raccontando l’illusione di come l’amministrazione Bush abbia risolto quei problemi. Sembra che ora le cose comincino ad andare nel verso giusto,infatti il disco è pieno di speranza palpabile, con sonorità pop che richiamano i Beach Boys, Roy Orbison ed il Wall of Sound di Phil Spector.

L’album apre con la splendida Out law Pete, un pezzo lungo 8 minuti, arricchito da armonie che ricordano il maestro Ennio Morricone ed un testo che potrebbe benissimo ricordare la sceneggiatura di un film (guardacaso) di Sergio Leone. Segue My Lucky day, un folk rock veloce dove si apprezza la potenza dell’infallibile e solita voce del nostro Bruce e la compattezza assodata della sua band. La title track, W.O.A.D. è dedicata al presidente Obama, un inno alla speranza, con il fischietto dopo il ritornello, come nei vecchi film di Frank Capra, dove dopo tanto lavoro si ritrova la serenità quando ormai non c’era quasi più attesa. Queen of the Supermarket è un pezzo dove il lirismo e l’epica della band raggiungono il massimo. Ancora una volta, la voce del Boss si sposa alla perfezione, divenendo paladino della working class, brano struggente dedicato alla cassiera di un supermarket. Sicuramente, What love can do, è la dedica verso la propria moglie, dove si canta alle gioie del matrimonio attraverso l’ottica di una possibile coppia over50, come appunto i coniugi Springsteen. Segue This Life, brano tirato, con i cori ed un incredibile tappeto di tastiere del grande Danny Federici, scomparso meno di un anno fa.

Good Eye è un pezzo blues con armonica e voce filtrata, alla maniera dei vecchi Mississipi blues man, testo leggermente criptico ma comunque efficace. Tomorrow never knows è puro bluegrass, chitarre slide e violini che proiettano l’ascolto a serate di fine estate, alla fine di una torrida giornata sarebbe davvero sublime!

Segue Life it self, bellissima canzone, sia il testo che la musica sembrano inneggiare alla passione, all’amore ed alla vita stessa. Un caposaldo di quest’album, dove la poetica di Bruce si esprime sicuramente al meglio, la vita vista come un libro oscuro che non tutti hanno il coraggio di provare a leggere. La track successiva è Kingdom of days,  un altro capolavoro, ancora band e voce al massimo, l’immediato effetto che trasmette è quello di correre a prendere i biglietti per il suo concerto… magari con la donna della tua vita!

Surprise surprise è un chiaro omaggio ai Beach Boys ed al grande Brian Wilson… Surf, ragazze e birra….

Segue The last Carnival, ancora una dedica, stavolta proprio verso Danny Federici, da considerare un atto d’amore da brividi, da far venire la pelle d’oca a chiunque, specialmente per chi segue questi ragazzi da molti anni e li sente tanto vicini. Il brano di chiusura è The Wrestler, splendido pezzo acustico, caldo e crudo, un vero e proprio regalo del Boss al suo amico Mickey Rourke, che in effetti sembra aver apprezzato, collocandolo nei titoli di coda del suo omonimo film.

Scopriamo alla fine del disco uno Springsteen in piena forma, ed una band che sembra avere ancora molto da dire, elogi sopratutto verso Garry W. Tallent, il bassista. Correda il disco un DVD con riprese inedite delle registrazioni ed un videoclip A night with the Jersey Devil, come chiamavano il Boss da giovane per i suoi infuocati show di oltre tre ore, sperando che a luglio in Italia ce ne regali un pezzo, basta vedere l’esibizione di dodici minuti nell’intervallo del recente Superbowl, basta guardarlo negli occhi quando chiude quel set…Il Boss… Il Diavolo del Jersey… è tornato!

Con la preziosa collaborazione di Lorenzo Rotondi, che ringraziamo.

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