Impatto Sonoro
Menu

Interviste

Intervista a ROBERTO ANGELINI

É brutto pensare a Roberto Angelini e trovarsi automaticamente a canticchiare, con un più o meno intenso sentimento di vergogna, il motivetto di “Gattomatto”, pezzo al limite dell’indecenza che uscì (e spopolò) nel lontano 2003.
Pur non rinnegando il passato, comunque lontano, le passioni musicali di Roberto Angelini sono ben altre.  Lo dimostra il suo ultimo disco “La Vista Concessa”, vero e proprio ritorno alle origini cantautoriali, e vera e propria dimostrazione di intenti di un artista finalmente libero di poter esprimere al meglio la propria sensibilità.

Intervista a cura di Nicolas J. Roncea

Partiamo dal tuo tour, hai fatto diverse ultimamente. Che considerazioni puoi fare riguardo alla tua esperienza live di questo ultimo periodo?
E’ sicuramente l’esperienza live più bella che abbia mai fatto. Nasce da una necessità: avevo problemi a girare con la band sia perchè ognuno di loro era impegnato in altri tour sia perchè era difficile far entrare tutto nel mio budget, così mi è venuta l’idea di un onemanband associato alle proiezioni dei video d’animazione che in questi anni i miei amici dell’associazione B5 avevano realizzato. Con questa formula sono riuscito a fare quasi 30 date in giro per l’italia e la risposta è stata ottima.

Parlami del tuo ultimo album “La vista concessa”: dove lo hai registrato? Con chi? Ci sono degli ospiti?
L’album è stato registrato tra il mio studio a roma e lo studio dei Planet Funk a Napoli. Ci abbiamo lavorato per 5 lunghi anni.
Alla batteria c’è Fabio Rondanini ( calibro 35 , niccolò Fabi ) al basso Gabriele Lazzarotti ( D. Silvestri ) al piano Andrea Pesce ( Tiromancino ) al violino Rodrigo D’Erasmo ( Afterhours ).

La tua carriera è sicuramente ricca di momenti significativi. Ce n’è uno che ricordi con particolare entusiasmo o che ti salta alla mente perchè speciale in qualche modo?
La collaborazione in un paio di live a Firenze dedicati a Nick Drake, con l’arrangiatore di archi e suo vecchio amico Robert Kirby.

Quali sono i tuoi propositi per il futuro? Hai qualcosa in mente?
Sto finendo di produrre un dvd del concerto all’Auditorium  di Roma. Conto di farlo uscire per maggio.
Seguirò come chitarrista il live estivo di Niccolò Fabi e nel frattempo lavorerò ai miei nuovi pezzi.

Come nasce la passione per le sculture in plastilina?
Ci giocavo da piccolo. Quando poi ho cominciato a fare i primi concerti in giro per roma mi venne l’idea di utilizzare delle immagini di pongo per le locandine ( … mi faceva un po’ tristezza il clichet del cantautore con la chitarra.. ) . Da lìin poi non mi sono più fermato: copertine dei dischi, sito, video..

Immagina di essere un ascoltatore. Qual’è la canzone di Roberto Angelini che ti piace di più?
Che domanda… Difficile, sono uno che ama spaziare a 360 gradi. Mi piace confondere e destabilizzare chi mi ascolta. Mi serve per avere sempre nuovi stimoli e non finire nella rete dell’ autocitazione e della noia.
Comunque forse consiglierei “dicembre”.

Consigliaci un disco che stai ascoltando o che ti ha particolarmente preso recentemente.
La cosa più incredibile che abbia ascoltato recentemente non è un disco. E’ il progetto di un musicista israeliano che si chiama Kutiman. Andatevelo a sentire su youtube… Mi ringrazierete.

Intervista a cura di Nicolas J. Roncea

www.robertoangelini.it


Piaciuto l'articolo? Diffondi il verbo!

Articoli correlati