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Interpol – Interpol

2010 - Matador
indie/new-wave

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Tracklist

1. Success
2. Memory Serves
3. Summer Well
4. Lights
5. Barricade
6. Always Malaise (The Man I Am)
7. Safe Without
8. Try It On
9. All Of The Ways
10. The Undoing

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E’ certo un fenomeno di ogni stadio della
vita…ad un certo punto ce l’hai, poi lo perdi…e
se n’è andato per sempre,in ogni stadio della
vita.

(Sick Boy – Trainspotting)

Date una punizione esemplare a chiunque si ostini a sostenere, dopo aver ascoltato questo loro omonimo, che gli Interpol sono tornati quelli di Antics o di Turn on the bright lights.

Se le note sostenute di Success o la cadenzata ritmica funerea di Memory serves possono sembrare un genuino ritorno alle rivisitazioni new wave dei tempi di Narc e di Obstacle#1 deve esserci qualcosa che non va nella capacità di giudizio dei critici. La confusione forse è creata dalla semplicità del titolo che può, alla fine, trarre in inganno riguardo la genuinità del prodotto. Gli Interpol di oggi sono un gruppo scadente, e l’inevitabilità di questo effetto è applicabile a qualsiasi latitudine artistica musicale. I White Stripes di Elephant e di Icky Thump, l’Iggy Pop di Lust for life e di Beat ’em up, il Michael Jackson di Thriller e di Blood on the dancefloor, ad un certo punto della loro carriera artistica la gente si stanca dei musicisti, oppure sono loro che si stancano della gente, dei fans. Ai tempi di Antics rimasi sconvolto dalle melodie decadenti e così maledettamente romantiche di questo gruppo, erano una riproposizione di quanto i Joy Division fecero ai loro tempi (con le dovute proporzioni), con la differenza che ho avuto la possibilità di viverlo in presa diretta. La gente che poco conosce gli Interpol rimarrà positivamente impressionata dalla scelta del primo singolo estratto, Barricade, che rappresenta il brano più “in quota” del disco, una leggera e solare sviolinata dal ritmo allegro che sbraita con una delicatezza da primavera in spiaggia.
Un collage di suoni tenuti in tensione dalla voce di Mr. Banks che, tuttavia, non trova conferme nel resto del disco, in tutti gli altri nove brani, che mostrano quanto possa essere difficile riproporre un suono “fresco” allo stesso modo dei primi lavori della band e quanto questo condizioni la carriera di grandi artisti in generale.

Non è una colpa da affibbiare al gruppo, o ai movimenti musicali, ai gusti della gente, alla crisi economica; semplicemente ad un certo punto ce l’hai, poi lo perdi…per sempre.

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