Young Fathers – Tape One

Alloysious Massaquoi, Kayus Bankole, ‘G’ Hastings. Tre ragazzi di Edimburgo, i primi due chiaramente di origini africane e nati rispettivamente in Liberia e Nigeria.

La cultura hip hop in Europa ha avuto volti diversi a seconda dello Stato di appartenenza e quando ha valicato i confini del Regno Unito abbiamo sempre avuto a che fare con la sperimentazione e l’alternativo. Young Fathers incarnano a pieno tutto questo, lo spirito inglese, hip hop psichedelico per intenderci. Possiamo definire questo “Tape One” come un mixtape, un EP, registrato non con mezzi tecnici sublimi e rilasciato dal gruppo in free download nel novembre del 2011. Un anno dopo la firma con Anticon e la successiva ristampa dell’album in questione.
Hip hop, Scozia, Anticon. Basterebbe solo un intro del genere per far capire cosa abbiamo tra le mani, cosa ci aspetta e andremo ad ascoltare. Un lavoro che si analizza e si ascolta al volo considerando la durata di venti minuti. Album solido, ribelle, che si apre con una “Deadline” che funge da inno cantilenato ma segna chiaramente la linea delle produzioni che seguiranno. “Tape One” è un ottimo biglietto da visita ma c’è ancora da lavorare, ci sono le basi e anche l’interesse, ma l’impressione è che per puntare in alto e stravolgere i canoni dell’ordinario bisognerà fare un passo in avanti come liriche e produzioni (“Sister” manifesto di queste carenze). “Rumbling” un banger da riascoltare, la traccia migliore dell’album. Così come “Romance”, altro brano notevole.

Un album rapido con le idee e le visioni giuste. Loro cresceranno, miglioreranno, capiranno. Sentiremo parlare di loro.

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