Il Rambutan è un frutto tropicale, simile al litchi, con la polpa dolce e un duro nocciolo centrale, perfetta similitudine ortofrutticola per descrivere la musica dei Landshapes, quintetto alternative-folk-pop precedentemente noto come Lulu & The Lampshades. Il cambio di monicker ha coinciso anche e soprattutto con l’effettiva maturazione di un sound per sua natura aperto ed eclettico, capace di intrattenere stretti e proficui rapporti sia con la frangia elettronica del pop, sia con il post-rock più sperimentale (non a caso incidono per Bella Union, etichetta indie dei Cocteau Twins).
La band guidata dalla capace vocalist Luisa Gerstein ha in buona sostanza ripreso e rielaborato il materiale composto in precedenza, destrutturando i semplici arrangiamenti e linee melodiche del recente passato (celebre sul tubo la loro “You Gonna Miss Me (When I’m Gone)”), variandone tonalità e accenti per giungere a un impasto sonoro multiforme e appassionante. Difficile descrivere altrimenti i salti mortali stilistici che stanno fra l’atmosferica opener Racehorse e la dinamica “In Limbo”, ad esempio, senza dimenticare l’incedere latino di “LJ Jones”. Procedendo nella tracklist Rambutan si fa via via più serotino e dimesso, concentrandosi sulla creazione di atmosfere romantiche e malinconiche (“Impasse”, “Night So Strong”), ma non per questo meno coinvolgenti (“Insomniac’s Club”).
Avanzando con fiducia e risoluzione fra le direttrici parallele del modern folk e del post-rock, i Landshapes riescono a mantenere salda la propria rotta artistica, tracciata con invidiabile gusto e raffinatezza, senza dimenticare la necessaria passionalità e spontaneità del caso. Un disco e una band fra le più complete e interessanti sentite recentemente in campo alternativo, oppure wonky-pop, come loro stessi simpaticamente si definiscono.
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