O’Brother – Disillusion

Gli O’Brother sono un interessante quintetto americano, dedito a un particolare mix di post-core e prog rock, costantemente in bilico fra moderne sperimentazioni sonore (Jane’s Addiction, Muse, Mars Volta) e passate fascinazioni rock (Led Zeppelin, King Crimson).

Dopo un paio di Ep di rodaggio (In Comparison To Me, 2006, e Death Of Day, 2009) e un valido debutto (Window Garden, 2011), i ragazzi di Atlanta propongono con Disillusion un lavoro di ampio respiro, che assume subito i contorni dell’opera rock, tale e tanta è la materia musicale posta in essere in queste dieci tracce, per descrivere le quali l’abusato aggettivo progressive può effettivamente essere usato in senso letterale.
Esplorazione delle dinamiche di accumulo e rilascio della tensione, continuo dialogo fra ritmo e melodie e grande cura per suoni e arrangiamenti sono le caratteristiche di base degli O’Brother, capaci di stuzzicanti ammiccamenti ai limiti del pop (Path Of Folly, Transcience), epiche composizioni rock (Oblivion), così come di imprevedibili fughe nello shoegaze (Perilous Love, Disillusion).
Il bello è che la cifra di fondo dell’album rimane la leggerezza. Freschi e spontanei gli O’Brother convincono soprattutto grazie alla loro passione/passionalità, che mantiene saldo il primato sul lato cerebrale e razionale di una musica spesso strutturalmente densa e stratificata. Bandiera di tale salvifica attitudine le vocals di Tanner Merritt (anche alla chitarra), chiare, dirette e certamente memori della lezione alternative di un tale Farrell.

Epici, radical-chic e indubbiamente personali nella sostanza e nella forma, gli O’Brother sono una delle new-sensation più valide e interessanti del panorama indipendente e alternativo. Dategli una chance.

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