È una bella storia quella di questi tre ragazzi di provincia, Pesaro per l’esattezza, che nel 2009 pubblicarono il loro “Summer, Jesus Ep”. I giovani marchigiani, a distanza di quattro anni presentano il loro disco d’esordio, “Fate”, destinato a diventare uno dei dischi italiani più importanti di tutto il 2013.
L’impressione è subito quella di avere a che fare con un lavoro che probabilmente supererà i confini nazionali e punterà ad essere esportato maggiormente in ambito internazionale. I Soviet Soviet propongono un sound tipicamente anni 80, recondito di New wave stile Joy Division e di spontaneo Post Punk misto a ricordi dei primissimi Placebo. “Ecstasy” è il pezzo giusto per iniziare un disco, dal titolo inequivocabile, le sensazioni che vuole trasmettere iniziano ad essere nettamente percepite. “1990” è uno dei pezzi migliori del disco, chitarra e basso che corrono a velocità diverse, voce che ti entra nelle vene e il risultato astronomico che si raggiunge è quello di riuscire a farci sentire liberamente trasportati dalla musica, allo stesso tempo rinchiusi in un locale buio e con luci abbaglianti provenire dal fondo, mentre ci ammaliamo di claustrofobia e di voglia di evadere. Fate è un viaggio oltre la mente, l’essenza ne è colta perfettamente in pezzi come “Introspective Trip“, è una corsa indietro nel tempo nella stupenda “Gone Fast”. “Further” e “No Lesson” sono schegge impazzite del millennio, specialità rare della casa, coltellate ben assestate alla schiena, all’altezza del cuore, che ti entrano gelide e poco a poco si riscaldano. Atmosfere di altri tempi passati e di remoti futuri, esplodono nella violenza di “Together”, nella folle ascesa di “Hidden”, nel grido disperato e vorticoso di “Something You Can’t Forget”, prima di abbandonarsi e disperdersi improvvisamente nella chiusura affidata ad “Around Here”.
I Soviet Soviet generano dal loro istinto geniale dieci tracce fantastiche e quello che ne risulta è Fate, da considerarsi un autentico capolavoro nostrano, da preservare e consumare insieme, da diffondere orgogliosamente e da custodire gelosamente a lungo andare. Ad oggi da valutare come una delle sorprese più entusiasmanti nel nostro panorama musicale, con la certezza assoluta che i ragazzi faranno strada.