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The Crystal Session – The Crystal Session

2014 - Seahorse Recordings
dream pop

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Tracklist

1.Hyperion
2.Counting out to love
3.Narcolepshymn
4.Curse dance
5.Tearbud
6.Raven
7.Watering
8.La belle indifference
9.Opalescent

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The Crystal Session è un duo italiano -di cui andare fieri- e l’omonimo album d’esordio è caratterizzato dall’armonia: Crystal- tutto ritorna in questa parola che ben descrive il loro mondo acquatico, sognante, ricco di riflessi e di riverberi. E’ un dream pop con ventate ambient che annovera tra i suoi riferimenti i Cocteau Twins e i Beach House, e ricorda a chi ascolta la migliore Bjork, e tra le influenze letterarie fa i nomi di Edgar Allan Poe e Jonathan Coe, soprattutto “La casa del sonno”.
Ed è un mondo onirico, sognante, che si dispiega tra queste note; un mondo che ci portiamo dentro nella nostra essenza e a cui è bene, di tanto in tanto, ritornare, prendendoci una pausa dalla quotidianità materialista dei giorni nostri.

Hyperion e’ un loop di suoni space e vagamente jungle, venati di maestosa calma oceanica che sfocia in ritmi ossessivi dal sapore quasi tribale, come da un’isola lontana. D’atmosfera.
Countin’up to love è soft e sofisticata. Rimanda ad incontri di amanti, impreziositi da una certa suspence. Un ambient che sul finire sfocia in melodie pop.
Narcolepshymn è un delicato e luminoso gioco di archi, stalattiti e gocce di pioggia, un equilibrio tra mondo onirico e reale. La vocalità è morbida, e ci ricorda Dido. Luce e notte si mischiano. Mistero.
CurseDance e’ una tavolozza di colori, cangiante come il cristallo del titolo, vira dall’ambient al pop alla Dido a ritmi vagamente rock e colori dark rock.
Tearbud ha un andamento chilly indie che si aggroviglia in sonorità più cupe.
Di tanto in tanto ci ricorda anche la migliore Lana Del Rey.
Raven è il carillon di una fiaba dark fantasy che sfocia in aperture ampie di voce, vallate di luce.
Watering si apre con un mare nero che gorgoglia. Sembra di seguire il percorso di una goccia d’acqua, che continua fino a finire su mari azzurri solcati da gabbiani.
La belle indifference sfoggia toni più heavy ed electro e rivela un carattere on the road, a differenza delle altre tracce mantenute più su un ambient con echi di natura aperta e incontaminata.
Opalescent ha un andamento epico e medieval fantasy, e rimanda alla mente suggestioni di stelle che tremano nel firmamento.

Un album poetico, ottimo per rilassarsi, lasciarsi trasportare dall’immaginazione, ma non solo: chiariamo, siamo di fronte ad un lavoro che per qualità e poesia è più di un album da mettere su quando si ha voglia di rilassarsi.
Un ottimo esordio che fa ben sperare per il futuro di un duo di casa nostra dal respiro internazionale.

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