Interessante l’ultimo lavoro auto prodotto di Gabriele Deriu, cantautore sardo originario di Olbia, classe 1989 e oramai capitolino d’adozione che si diverte, è proprio il caso di dirlo, con l’uso dell’elettronica a far da cornice al canto.
Oltre il muro, sua ultima fatica, è un ep di 4 brani che segue il debutto omonimo di 3 anni fa e conferma una spiccata inclinazione nel cesellare bei testi in una metrica di accenti sinuosi e rime.
A far da spalla questa volta scoviamo un suo concittadino, En?gma aka Francesco Marcello Scano, rapper della crew Machete e la traccia in questione, Verso la fine, è anche singolo di lancio di Gabriele che, è necessario precisarlo, ha un bagaglio di esperienze accumulate in pochi anni da far veramente invidia: studi di canto lirico, moderno e armonico, studi di teoria e tecnica musicale, studio delle percussioni e gran cavetta da palco. Ne è testimonianza un brano come Carcasse che sincronizza spettralismo gobliniano, dubstep e rock con veli di progressismo nostrano in un batter di mani. Quando è una timida new romantic pop che si perora è poi il De Andrè più rinascimentale che bilancia il peso delle pene. Ancora tutto uguale sosta infatti su questa libra senza criterio tra pianismo, sensazioni battistiane sul tramonto e un cielo carico glam à la Queen, mentre la title track che chiude l’ep concede uno spazio amplificato al canto: trascinato nella foia strozzata, trae energia dal testo che si rinfocola di tagli luminosi di synth e megalomanie cold wave.
Breve ma assolutamente intenso, su tutti rimane impresso nella mente il refrain del singolo di lancio “il vento straccerà ogni uniforme e disparità/e fiamme dissolveranno anime e polvere” . Sembrerà catastrofismo, ma diamogli retta al ragazzo che non si sa mai.
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