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Dead Cat In A Bag – Late For A Song

2014 - Viceversa
folk/rock

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Tracklist

1.Not Even More
2.Nothing Sacred
3.Ravens At My Window
4.Za Pó?no Na Piosenke
5.Silence Is Not Pure
6.The House Of The Rising Sun
7.Unanswered Answers
8.Trop Tard Pour Una Chanson
9.Old Shirt
10.Wanderer’s Curse
11.Once At Least
12.Just Like Asbestos
13.It’s A Pity
14.Tarde
15.All Those Things

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Per ringraziare l’affetto dei fans, che hanno seguito la bands in questi anni e che hanno accolto con entusiasmo l’uscita del nuovo album “Late for a song”, i Dead Cat in a Bag hanno deciso di regalare a tutti in EP virtuale che potete scaricare qui di seguito. Contiene 5 brani tra cui: 2 contenuti nell’ultimo album, 1 contenuto in un disco precedente, 1 live e 1 live di un brano inedito.
Poco più in basso trovate lo streaming di “Late for a song” e la recensione del nostro Fabio La Donna.

Recensione

A fine maggio di due anni fa a Torino la primavera tardava a venire. Le persone rincasavano presto e si rintanavano davanti alla tv bestemmiando armoniosamente durante l’appuntamento con il meteorologo locale. Dicono che da venerdì il tempo cambierà ed invece niente: è venerdì sera, le strade sono semi deserte e piove come se non ci fosse un domani. In questa maledetta serata in un piccolo cafè suonano i Dead Cat In A Bag. Da qualche parte c’è un fuoco, forse una stanza buia, l’odore del legno. Altrove i venti del deserto, a volte un saloon, qualche luogo sperduto in America. A Hawk & A Hacksaw in combutta con Tom Waits che fanno scoppiare risse nei saloon, ingoiano sangue grumo e sputano sabbia. Che poi una serata di pioggia è uguale in tutto il mondo che sia a Torino, Berlino o Fort Sumner. Di quella serata mi ricordo indelebilmente di The Clouds.

Questi sono i Dead Cat In A Bag, gruppo formatosi a Torino sette anni fa e ora giunto a questo secondo lavoro, Late For A Song uscito sotto Viceversa Records. Il mood del disco rimane quello espresso nell’introduzione ma c’è una mutevolezza nell’aspetto più musicale. C’è molto lavoro dietro e c’è una ricerca sonora e un uso dei suoni molto intelligente che rende l’opera una lunga colonna sonora. I suoni registrati come quello dei corvi, dei rumori di zone circense o delle voci in lontananza, donano alle canzoni meno unidirezionalità del passato e le variano maggiormente. Ora sembra di vedere questi ragazzi dispersi in una stanza abbandonata, in un circo maledetto, in un cimitero sudamericano o, back in time, in qualche saloon mal ridotto. Ogni canzone è una storia che vive di personaggi e trame ben definite. Non è per niente facile donare una forte personalità ad ogni traccia e mantenere il ritmo, ma i Dead Cat In A Bag ci sono riusciti. Da abbinare a ciò la presenza di fendenti noise e ricordi di un mondo industrial. Stuprano l’anima, la gettano un gabinetto e in questo vortice di merda e urina l’unica cosa che si può chiedere è la fine del martirio. La fine di questa brutta storia, o molto probabilmente una seconda possibilità. Intervallano ciò brani più ritmati che fanno muovere le gambe, alzare le braccia e ordinare un altro whisky. Infine i silenzi. Al di fuori della musica, al di fuori delle immagini e degli ospiti presenti, quello che ammalia di questo disco sono i silenzi. Le pause tra una note e l’altra. Tra una frase e l’altra. Ma anche i silenzi musicali che generano vuoti. Perché Late For A Song è un disco che ti graffia fino a renderti uno schifo. Perché scava, scava e poi ti lascia nudo senza un meta. Perché ogni silenzio è un rimanere in equilibrio su un baratro. E tutto ciò è terribilmente bello. And remember…silence is NOT pure.

Late For A Song, ombre dell’anima e ragnatele di una soffitta ora aperta al grande pubblico. E’ un’occasione rara poter vivere una forte esperienza del genere per cui non fatevi sfumare l’opportunità donatavi dai Dead Cat In A Bag.

[youtube]https://www.youtube.com/watch?v=TF4QeDoiuZc[/youtube]

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