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Carla Bozulich – Boy

2014 - Constellation Records
songwriter

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Tracklist

1. Ain’t No Grave
2. One Hard Man
3. Drowned To The Light
4. Don’t Follow Me
5. Gonna Stop Killing
6. Deeper Than The Well
7. Danceland
8. Lazy Crossbones
9. What Is It Baby?
10. Number X

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Sospesa in un vuoto incidentale e ammantata di melodie subatomiche Carla Bozulich chiude in un piccolo scrigno Evangelista e, a pugni chiusi, viene avanti da sola. Cosa impedisce a “Boy” di entrare in classifica e scalarla senza pietà degli altri artisti ivi presenti? Forse la paura della gente ad ammettere che questo è pop, ed è cantato con il sublime tocco di chi il pop non lo ha mai voluto fare davvero. E così, anche ora, non lo fa.

Non lasciatevi confondere dalle mie parole, oppure sì, anzi, fatelo, confondetevi, ma cercate di uscirne indenni per arrivare a mettere le cuffie nelle vostre delicate orecchie per ascoltarlo. Carla Bozulich che fa quasi tutto da sola lasciando a John Eichenseer ciò che rimane da fare e che dona la batteria di una manciata di pezzi al Ceramic Dog Shahzad Ismaily e ad Andrea Belfi (tra gli altri nelle fila del “drummers syndicate” delle Squarcicatrici). Carla Bozulich che diventa la controparte femminile di Nick Cave nel suo piegare il sentimento al volere della propria sofferenza vocale, sboccatamente vellutata. Si erge storta e nevrastenica nel blues arcistronzo di “Ain’t No Grave” intrecciata a sé stessa sempre ad un passo dall’esplosione, si nasconde tra le spire sensualmente industriali di “One Hard Man”, duetta con le pelli e accarezza la pelle nella cantilena insistente di “Don’t Follow Me”, assurge al delirio di un soul al sapor di catrame in “Deeper Than The Well”. I suoni di “Boy” sono un labirinto dissacrante che anziché complicare la melodia rendono il disco ancora più liquido e avvolgente, si rimane ipnotizzati dal basso di “Danceland” incatenati ad una voce sdoppiata e calda, incuneata in questo delirio pop che si palesa nudo e crudo nel ritornello, così come nel groove languido e luminescente di “Lazy Crossbones” con pause, silenzi e minimalismi che avviluppano nel sogno.

Un’altra stella nel firmamento della Constellation Records, un altro motivo per amare senza “se” e senza “ma” la voce di un’artista capace di dispiegare universi colorati in un buio che lei stessa ha creato. Ma che non teme d’abbandonare.

[youtube]https://www.youtube.com/watch?v=0DmEv1Vrbxo[/youtube]

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