Una serata piuttosto noiosa. Spotify. Partendo da un si sal cazzo rapper o pseudo tale, sto ascoltando random i vari “artisti simili” proposti da S. – alcune similitudini sono, tra l’altro, prive di alcun fondamento – e mi imbatto in questo Lance Butters, maschera 3D a nascondere completamente il volto, berretto nero e ambo le dita puntate sulle tempie a mò di pistola.
Ecco, mi sono detto, ho trovato l’ultimo ascolto della serata fautore di risate ed ilarità pre branda. Mi sposto quindi con il cursore sull’ultimo lavoro dal titolo “Blaow”, con copertina perfettamente in stile con il profilo dell’artista, faccio play e … Boooooom!!!! Figata clamorosa e questo fin dal primissimo ascolto con sonorità elettroniche fredde, spigolose e profonde, scomodo tappeto sonoro sul quale il kraut rapper mascherato rovescia il proprio flow in lingua tedesca, idioma che, nonostante lo scarso e sporadico consumo di vocali, si abbina perfettamente ed in maniera piuttosto sorprendente a strumentali tutt’altro che semplici da assecondare.
Eccellente album in toto, dunque, con menzione particolare per “Ich & mein hut”, “Puff puff pass”, “Free Lance Butters” e “30”. Ma tutto questo “Blaow” stramerita alla grandissima, sia ben chiaro!
Der bombazzen uh oh oh!!