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Nadsat – Terminus

2016 - Kaspar House
Noise/Math/Rock

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Tracklist

1. Kepler - 452b
2. Landing
3. Ares 3
4. R.Romina
5. Eta Carinae

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L’ignoto, diceva Krishnamurti, è ciò che siamo. Per questo abbiamo iniziato a viaggiare dentro di noi e contemporaneamente a sognare le stelle e a cercarle di raggiungerle. Dalla bassa Bologna giunge il duo Nadsat che propone un EP con un concept che si fonda sulle opere di fantascienza e sulla scoperta dello spazio.

Per essere un EP di esordio, Michele Malagutti e Alberto Balboni hanno creato un progetto interessante, solido e ben fatto che affascinerà i fans del math rock e del rumore. Le cinque tracce che compongono Terminus possono ricordare un misto tra la potenza dei Don Caballero in What Burns Never Returns, il rock rumoristico ed esoterico di Aluk Todolo e i Boris di annata con Amplifier Worship. Infine, le deviazioni spaziali, noise e vibranti degli Swans in My Father Will Guide Me Up A Rope To The Sky. Terminus si apre con Kepler – 452b. Introduce il tutto un rumore rugginoso e vorticoso che aggroviglia le budella e aumenta la tensione. Poi gli inserti vocali di Gianni Pedretti. Segue una parte centrale vigorosa e molto credibile che si percepisce ascoltando anche le successive Ares 3 e Landining. R.Romina, invece, ha un ritmo schizofrenico tanto da far impazzire tutte le stelle del firmamento e portarle al collasso. L’album termina con Eta Carinae, una lunga traccia che da il meglio di se per la sua struttura e per gli inserti vocali ivi presenti.

Terminus è il primo EP dei Nadsat, un duo ispirato dallo spazio profondo che ha dato vita a cinque tracce tra il math/noise rock e le atmosferiche droniche/strumentali. Un progetto concreto e che rappresenta un ottimo punto di inizio. Qualunque cosa che, accadendo, ne fa accadere un’altra, ne fa accadere un’altra.

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