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Gold Panda – Good Luck And Do Your Best

2016 - City Slang
elettronica / indie

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Tracklist

01 Metal Bird
02 In My Car
03 Chiba Nights
04 Pink and Green
05 Song for a Dead Friend
06 I Am Real Punk
07 Autumn Fall
08 Halyards
09 Time Eater
10 Unthank
11 Your Good Times Are Just Beginning

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Che Gold Panda abbia ormai coniato un suo personalissimo stile lo si capisce già dai primi secondi di Metal Bird: tempi sincopati , campionamenti pienamente vintage, accordi di chitarra accennati che appaiono e scompaiono durante il corso dei brani sono ormai marchi di fabbrica di Derwin Schlecker, interrotti solo da quella differenza sonora di Half of Where You Live, molto più “club” rispetto all’esordio Lucky Shiner. Ed è invece al secondo disco Companion che guarda con nostalgia l’ultimo lavoro  “Good Luck and Do Your Best” (City Slang Records), composto dopo un viaggio in Giappone compiuto insieme alla fotografa Laura Lewis, ispirato dai paesaggi del paese asiatico e dalle foto scattate dall’amica, mantenendo quelle atmosfere sognanti che ti avvolgono completamente.

L’album si apre con Metal Bird, piccola perla down-tempo che lascia presto spazio al beat di In My Car, accompagnato da cori soul e voci ben campionate che lasciano presto il campo all’influenza filo-asiatica. Chiba Nights mostra il lato più club, con brevi accordi loopati e sincopati accompagnati da un basso rilevante. Dopo una Pink and Green statica e priva di variazioni si arriva a metà disco con Song for a Dead Friend: il brano più sperimentale dell’album, un miscuglio di frammenti sonori ben organizzati, pieno sfogo di drum machines, il tutto ben condito con synth ipnotici e psichedelici in un’amalgama sonora interessante. Le sonorità del vecchio Companion tornano evidenti con la sesta traccia: I Am A Real Punk, calmo e sereno arraggiamento quasi ambient che punta a creare un’atmosfera di sospensione temporale. Si riprende subito ritmo con Autumn Fall, brano che non contiene variazioni sostanziali e si limita ad accompagnarci lentamente verso la seconda parte dell’ LP. Halyards conferma le ottime qualità di producer di Gold Panda, la sua maestria nel campionare e unire elementi apparentemente distanti fra loro: in questo caso è abile l’uso di kalimbe e xilophoni insieme a synth-strings e piani elettrici.
Time Eater si impone con forza già dai primi secondi: le sonorità tipiche nipponiche si fondono con un’elettronica raffinata e ben organizzata che avvolge chi ascolta, mescolandosi  con dinamismo all’ambiente esterno. La canzone perfetta da ascoltare fissando il mondo correre svelto dai vetri di un treno. Pienamente ambient è la penultima Unthank, pezzo che crea un tappeto sonoro pitchato con leggero white noise in sottofondo e ci trasporta lentamente verso l’ultima Your Good Times Are Just Beginning. Si riprendono i ritmi sincopati dei primi brani, stavolta però con un’ispirazione chiaramente jazz data dal sax unito sapientemente agli accordi di piano modicati, chiudendosi con la ripresa del motivo iniziale.

Good Luck And Do Your Best è senza dubbio un’album di grande qualità tecnica: è il lavoro della piena maturità per Gold Panda, che riesce egregiamente a trasmetterci il suo mondo attreverso loop e frammenti sonori organizzati con abilità. Il pregio dell’album è il saper manipolare sonorità spesso simili senza però cadere nella monotonia, producendo, invece, un’elettronica fresca e piacevole sebbene non si tratti di un album innovativo. Lavoro da ascoltare quando si ha voglia di staccare la spina e trovare dei momenti tutti per noi, augurandoci, nel frattempo: “Good Luck And Do Your Best”.

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