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Birds In Row – We Already Lost The World

2018 - Deathwish Inc.
screamo / hardcore punk

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Tracklist

1. We Count So We Don’t Have To Listen
2. Love Is Political
3. We vs. Us
4. Remember Us Better Than We Are
5. I Don’t Dance
6. 15-38
7. Triste Sire
8. Morning
9. Fossils


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Nomi volutamente tenuti celati, volti estromessi dal mondo social, che impone alle band di legarsi a un immaginario più o meno noto, due full lenght e una manciata di EP, oltre a un palmarès di tutto rispetto per quanto riguarda tour e meritati riconoscimenti discografici. I Birds In Row si nascondono ai più, sfuggono alla velocità della luce per poi tornare in grande spolvero, come risorti dalle ceneri che loro stessi spargono, residui di un incendio riottoso scatenato dalla loro insofferenza al mainstream. La disobbedienza al conformarsi, al legarsi a un qualcosa di “comodo” ma senza spessore ideologico, ha portato la band di Laval ha riscrivere l’idea di screamo e hardcore punk, grazie a una commistione man mano sempre più ardita di elementi che hanno fatto andare in cortocircuito le traballanti “caratteristiche standard” di questi generi.

A sei anni da “You, Me & The Violence”, i Birds In Row tornano con “We Already Lost The World”, nove tracce che cingono d’assedio l’ascoltatore, tra bombe sonore di stampo Converge e manovre ai fianchi per dare respiro al materiale proposto, concepite in salsa più melodica/melodrammatica. Ogni strumento ottiene il suo minuto di gloria, grazie al lavoro sublime effettuato dal produttore Amaury Sauvé, che aiuta la band a giocare sporco con i suoi desideri e le sue paure, unendo così il sound “post” a una dose massiccia di disincanto prettamente emo. Come l’incontro-scontro fra due entità che si trovano l’una di fronte all’altra per la prima volta, ecco i tre francesi mettersi duramente alla prova per poter confrontare il loro lato aggressivo (We Count So We Don’t Have To Listen, Triste Sire) con quello innovativo e suggestivo (We vs. Us, Morning). A costruire un ponte fra queste due realtà ci pensano i testi, veri e propri manufatti di pregio che diventano arte grazie a un utilizzo strepitoso della voce (Fossils). La band ci conduce così in un mare magnum di disperazione, contraddizioni personali, illusioni tramutate in fallimenti, ricordi che ormai rappresentano solo dolore e nulla più.

15-38 è il simbolo del cambiamento per i Birds In Row, con un intro che profuma di Swain e un prosieguo che sprizza Touché Amoré da tutti i pori: non si poteva immaginare brano più controverso, più “strano”, per lanciare un album di questa fattura. Il ritornello finale, che riporta all’ascoltatore il titolo dell’intero lavoro, è la marcia in più che tramuta il prodotto made in Deathwish in una macchina ibrida catalizzatrice di sentimenti contrastanti. In tutto ciò, va riconosciuto come “We Already Lost The World” suoni massiccio ma dannatamente “punk”, con quei suoi fischi di chitarra e basso lasciati a riempire gli stacchi, come se si fosse in sede live (nella quale la band ha sempre dato il meglio di sé, con performance incendiarie e ricche di passione).

I Birds In Row compongono, con questa opera seconda, un inno a ciò che è stato, a ciò che eravamo e a ciò che non avremo più. Una soundtrack moderna e spietata di un mondo che abbiamo già perso.

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