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Belzebong – Light The Dankness

2018 - Emetic Records / Abraxas Records
doom / stoner

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Tracklist

1. The Bong Of Eternal Stench
2. Pot Fiend
3. Doperganger
4. Roached Earth


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Da ormai qualche anno i Belzebong sono una certezza per gli amanti delle sonorità lente, sulfuree e “sabbatthiane”, tanto da essere considerati tra i gruppi di punta nel vecchio continente, grazie anche ad un’attività live praticamente senza sosta.

La band polacca, rigorosamente strumentale, giunge al fatidico terzo disco intitolato “Light The Dankness” nel quale ripropone il mix ormai super collaudato di stoner psichedelico e lisergico unito al doom ultra ribassato, pachidermico e ebbro di fuzz e distorsioni portate alla saturazione vicino a quello dei maestri Sleep, vero punto di riferimento del quartetto, non solo dal punto di vista musicale. Le similitudini con il gruppo di Al Cisneros e Matt Pike infatti sono alla luce degli occhi, ad eccezione della voce, che non è mai presente.

Le quattro tracce presenti sono tutte, come d’abitudine, di lunghezza superiore ai sei minuti; di sicuro i Belzebong non hanno pretese di diventare la nuova band radio friendly, non gliene potrebbe fregare di meno, né hanno alcun interesse a stupire l’ascoltatore con sperimentazioni varie, contaminazioni con altri generi etc… Dalla loro musica traspare l’urgenza di buttare addosso riff semplici ma sempre efficaci, che provocano stordimento un po’ come le sostanze alle quali tanto sono legati i quattro ed anche questo non è un mistero. Rispetto al passato quindi nessuna sorpresa, se non la conferma della capacità di scrivere brani che nonostante siano semplici come struttura risultano sempre efficaci e lo scapocciamento è d’obbligo, così come i suoni davvero da manuale nel genere.

Inutile entare nello specifico traccia per traccia, il canovaccio è più o meno sempre lo stesso per ogni brano, ma vale comunque la pena dare un ascolto a questa band sincera, senza fronzoli e che in modo genuino ci permette di alzare ancora una volta le corna al cielo e di apprezzare il verbo dei Black Sabbath.

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