1. SVP
2. Via Manzoni
3. Sai Te
4. Re Mida
5. Morgana
6. MAG NI)))
7. Ometto
8. 60 Mesi
9. Case
10. Resra
Non so dirvi quanto effettivo tempismo ci sia nel pubblicare un disco così oggi, in Italia, terra bruciata di it-pop e trap di dubbia qualità. Ma chi se ne frega, perchè quello che conta è che i Malkovic credono davvero in quello che fanno e il loro “Tempismo”, appunto, è un disco bello e sincero, pieno zeppo di rimpianti e malinconia, ma senza pose o manierismo.
Tanti i riferimenti, miscelati insieme in una formula abbastanza personale da ficcarsi bene in testa: c’è l’emo degli American Football o del Midwest in genere, il post-rock di casa Slint – soprattutto nelle belle trame di chitarra ricercate ma spontanee – e tanta atmosfera anni ‘90 e primi ’00, con i Verdena su tutti, a fare capolino soprattutto nella voce cinica, e rassegnata di Giovanni Pedersini, convincente ed efficace proprio nella sua imperfezione e fragilità
Come l’ultimo bellissimo album dei Cosmetic, anche “Tempismo” sembra rivolgersi a quella generazione di sconfitti e inetti cui facciamo tutti parte, ma senza la pretesa di fornire soluzioni, quanto piuttosto di regalare un abbraccio, farci sentire meno soli. Ed è così che le 11 tracce in gioco sono 11 storie che parlano di distanze incolmabili, perdite e mancanze, scelte ormai definite e immodificabili, ma anche solo di ricordi che riaffiorano e che per un attimo possono disegnare in bocca un sorriso.
Ricco di un’intensità e di una naturalezza che in giro sembra dimenticata, “Tempismo” si unisce all’esercito silenzioso ma agguerrito di quanti non si sono ancora arresi a galleggiare nella routine più infame e strisciante. Ne avevamo bisogno.