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The Flaming Lips – King’s Mouth

2019 - Bella Union
rock / psych

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Tracklist

1. We Don’t Know How And We Don’t Know Why
2. The Sparrow
3. Giant Baby
4. Mother Universe
5. How Many Times?
6. Electric Fire
7. All For The Life Of The City
8. Feedaloodum Beedle Dot
9. Funeral Parade
10. Dipped In Steel
11. Mouth Of The King
12. How Can A Head


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I Flaming Lips, un’istituzione del rock psichedelico contemporaneo, prendono forma e vita nel 1983 in Oklahoma su iniziativa del cantante e chitarrista Wayne Coyne. La loro carriera lunghissima che sfiora i trent’anni di attività può essere paragonata ad una giostra in continuo movimento, una centrifuga di elementi musicali rock, pop, psych ed electro, un vero e proprio circo itinerante di suoni, luci e colori che nel tempo ha fatto affezionare il pubblico.

L’iter artistico dei Flaming Lips, affrontato sempre con ironia e devozione, è stato ricco di sorprese, scommesse e colpi di scena, e può essere definito uno dei percorsi più interessanti (le loro performance live sono ormai leggendari eventi colorati, surreali e pirotecnici) e avventurosi (l’amicizia tra il leader carismatico Wayne Coyne con l’attrice e cantante Miley Cirus con cui ha realizzato un disco nel 2014 dal titolo “Miley Cyrus & Her Dead Petz”) del rock americano.

Il 19 luglio 2019 è uscito via Bella Union, “King’s Mouth” il quindicesimo album della band di Oklahoma. Questo disco che, segue a distanza di due anni dall’ultima prova in studio “Oczy Mlody, è un’esperienza immersiva in un viaggio di fantasia raccontata dall’ex chitarrista Mick Jones dei The Clash. Questo concept-album narra di un eroe coraggioso che si impegna a combattere una minaccia imminente per la sua città, diventando così un campione amato da tutti; a cavallo delle dodici tracce Jones, come un vero e proprio narratore di fiabe, fornisce allo spettatore alcuni dettagli sulla storia rendendo ancora più magico tutto l’ascolto.

Nelle canzoni emergono alcuni dei temi ricorrenti nella vita e nella carriera artistica di Coyne: la fragilità della vita, l’inevitabilità della morte, la perseveranza dello spirito umano e le inspiegabili meraviglie dell’universo. “King’s Mouth” è un patchwork musicale in cui si possono ritrovare i Lips familiari di“The Soft Bulletin” (1999) o Yoshimi Battles the Pink Robots” (2002). In generale l’ascolto dell’intero lavoro è arioso e, sebbene non tutti i pezzi siano allo stesso livello, sono cinque i brani essenziali e più significativi di questo disco: The Sparrow – inusuale e stupenda –, Giant Baby – una moderna ninna nanna che strizza l’occhio all’album dei Lips “Yoshimi Battles the Pink Robots” –,  All for the Life of the City – una adorabile sorpresa uscita dal grande sacco di canzoni arcobaleno firmate dal leader CoyneHow Many Times – un cantato singolare, pop e gioioso che funziona molto bene – e, infine How can a head – l’epilogo di questo viaggio arricchito con sontuosi suoni orchestrali.

I Flaming Lips galleggiano sopra di noi in una bolla morbida, gigante e trasparente in cui, grazie ai loro componimenti, è possibile, per fortuna, sbirciare e dare un’occhiata. È comunque confortante vedere che il gruppo nonostante numerosi cambi di rotta e sfumature scure, è per un istante tornato alle origini pronto per far brillare quei colori primari che tutti amano.

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