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Storm{O} – Finis Terrae

2019 - Moment Of Collapse / To Lose La Track / Skeletal Lightning / Shove Records / Pundonor Records / Left Hand Records / Zegema Beach Records
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Tracklist

1.Trema
2.Tempi Morti
3.Movente
4.Rilievo
5.Ho Chi Minh
6.Vetro
7.Progresso
8.Metropoli
9.Respiri
10.Lascito
11.Interludio
12.Niente


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Gli Storm{O} da Feltre sono ormai diventati uno dei gruppi italiani più conosciuti e più importanti in Europa, inutile negarlo. Meritatamente, hanno saputo evolversi musicalmente, cercando di sfruttare al massimo delle loro capacità tecniche le mode che trafiggevano il pubblico potenziale e le epoche che hanno vissuto. Hanno, soprattutto, suonato. Percorso chilometri per farsi conoscere, calcato palchi piccoli e grandi, aperto set per mastodonti come Converge e Unsane. Suonare “in giro”, organizzare tour europei come concerti sotto casa è, non mi stancherò mai di dirlo, fondamentale per la crescita fisica, morale e culturale di una band. E loro hanno percorso la strada arrivando ad un traguardo, a mio giudizio, più che meritato. Ci vuole allenamento: raffinarsi, indurirsi, sopportare il pubblico, avere le forze per suonare. Sono tutti aspetti che, per una band, richiedono allenamento. Soprattutto se si è italiani.

Finis Terrae” è il titolo del loro nuovo album, in uscita oggi per una manciata di etichette tra cui Moment of Collapse e le italiane To Lose la Track e Shove, ad appena un anno dall’ultimo “Ere. Questo breve lasso di tempo tra i due dischi, a mio parere, conferma quanto esposto sopra: gli Storm{O} sono una band che si allena tanto.

Entrando nel vivo del disco, le influenze storiche del quartetto veneto rimangono sempre le solite: Backtrack, Full of Hell e Pulling Teeth, soprattutto (in questo ultimo capitolo) Pulling Teeth. I brani, dodici in tutto, amalgamano rabbia e cultura in maniera metodica e facilmente assimilabile, affidandosi però ad un mosh più metallico che hardcore. Mi spiego. Se, per esempio, Niente è una canzone bellissima, virale, malinconica, l’inizio del disco con Trema mischia troppo le carte in tavola, permettendo ad una sezione ritmica violentissima di subissare immediatamente una voce troppo abbandonata a sé stessa. Movente, con il suo stile più vecchia scuola alla Panic, invece, è più apprezzabilmente hardcore e, forse, sarebbe questo il percorso da seguire lungo tutto il lavoro. Tempi Morti, il brano a cui è affidata la promozione dell’intero disco, è studiata bene ma arriva stanca, trascinandosi in un ripetersi di riff e parole, ancora una volta, lasciate troppo da sole a portare avanti un significativo riscontro.

È veramente difficile intuire però le vere intenzioni di “Finis Terrae”: il disco è infatti troppo ragionato, sembra che alle volte gli Storm{O} tirino il freno a mano, lasciando a metà le loro azioni e senza arrivare ad esaudire i loro desideri. So che non è così, ma credo che sia ciò che traspare, anche dopo ripetuti ascolti. Di fiato e benzina ne hanno da vendere, ed è tanta la disincantata amarezza per aver speso studio e fatica per rendere un disco così troppo assimilabile ed appetibile. Forse è solo il mio idealismo che mi spinge a ricercare, ogni qual volta esca un disco da cui mi aspetto molto, il mix perfetto tra Reversal of Man e Shutdown in ciò che sto ascoltando; ma a conti fatti stento sempre più a trovare, soprattutto in Italia, qualcosa suonato veramente punk e hardcore.

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