Cold Brats – Cold Brats

I Cold Brats vengono da Bucarest e creano musica da un paio d’anni. Il loro secondo disco, che viene dopo uno split coi Las Poftas uscito ad inizio dell’anno, è un EP omonimo, composto da quattro pezzi, fuori grazie ad una collaborazione tra la greca Nothing To Harvest e la loro connazionale Summercide Records.

I Cold Brats suonano un noise punk estremo, che raramente si è sentito da queste parti. Prendono ciò che di oscuro ci possa essere in gruppi come i Pegasus e lo mischiano con un punk rock marcio, menefreghista e violento molto anni ’80. Il risultato è una creazione occulta e candidamente misantropa, che sembra arrivare da un altro pianeta. Nella sua musica, nelle sue urla, nel modo di approcciarsi al pubblico. Republic of Dust è il manifesto, di questa volontà. I bucarestani digrignano i denti, si vestono pesanti e, soprattutto, ragionano liberamente su grind, noise e postpunk.

Non vi sono molti punti di riferimento per questi quattro giovani rumeni: sembra quasi che il loro maggior interesse sia suonare negli angoli più remoti del pianeta diffondendo il loro verbo, grazie ad un disco innovativo e ricco di discernimento. Omologhi dei Cold Brats possono essere considerati, a mio avviso, i milanesi Cerimonia Secreta e i romani Metro Crowd, con le dovute differenze e le dovute distanze, culturali e musicali, ovviamente. Ma il gergo è quello, le urla provengono dalla stessa giungla urbana, per rimanere vagheggianti sotto lo stesso cielo grigio, fonte interminabile di ispirazione per questa vera e propria nouvelle vague europea.

“Hippie realisti Bucuresti, capelli corti niente cresti. Fuma tzigarra disonesti, leggere poco Manifesti.” Concedetemela.