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Calibro 35 – Momentum

2020 - Record Kicks
funk / jazz

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Tracklist

1. Glory - Fake - Nation
2. Stan Lee feat. Illa J
3. Death Of Storytelling
4. Automata
5. Tom Down
6. Thundestorms and data
7. Black Moon feat. Mei
8. Fail It Till You Make IT
9. 4x4
10. One Nation Under A Format


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I Calibro 35 ripartono da se stessi, scegliendo lo studio di registrazione che vide nascere l’omonimo “Calibro 35”, disco d’esordio di dodici anni fa, per andare oltre, regalando al loro pubblico così attento, destinato sicuramente con l’ultimo lavoro ad allargarsi, un upgrade che riesce ad unire coerenza con le produzioni precedenti, espandendone tuttavia la portata. Una impresa non facile, che potrebbe essere sorprendente, ma non nel caso di musicisti del calibro (si perdoni la quasi banale allusione) di Fabio Rondanini, Enrico Gabrielli, Massimo Martellotta, Luca Cavina, Tommaso Colliva.

Artisti davvero poliedrici, spesso polistrumentisti, che hanno saputo mantenere rigorosamente dritta la barra tra collaborazioni e progetti paralleli spesso davvero importanti senza perdere il fulcro con il Progetto Calibro. Impresa apparentemente facile, ma tutt’altro che scontata.

A due anni dall’uscita di “Decade, sempre per l’etichetta Record Kicks esce “Momentum”. Un lavoro che pur senza perdere di vista il filo conduttore con la precedente discografia riesce, se era possibile, ad allargare gli orizzonti, rielaborare contenuti e sonorità per poi ottenere un prodotto dal respiro davvero ampio, oltremodo spendibile in contesti internazionali, dove comunque la formazione si era già presa notevoli soddisfazioni in passato vedendo i propri lavori campionati da artisti quali Dr. Dre, Jay-Z, Childlove & Damon Albarn.

Sembrano lontani, ma mai rinnegati, gli anni ’70, le colonne sonore e i poliziotteschi; “Momentum” è un lavoro davvero maturo, originale, che potrebbe poggiare le basi quasi per un genere, o meglio, una tendenza musicale autonoma, destinata ad essere imitata.

Le premesse si intravvedono tutte già dalla prima traccia, Glory – Fake – Nation, a nostro giudizio la più bella, dove il groove gentile ma marziale di Rondanini si intreccia con atmosfere rarefatte. La seconda traccia è Stan Lee Feat. Illa J, uscito a fine 2019, che va a recuperare le sonorità tradizionali unite al rap di Illa J., che si amalgama piacevolmente senza fagocitarne le sonorità.

La quarta, Automata, conduce l’ascoltatore in un loop quasi onirico, così come le seguenti, Tom Down e Thunderstorms and Data. Gli anni 70’ rifanno capolino nell’intro di Black Moon Feat. MEI, con sonorità un po’ ammorbidite, ma la rapper contribuisce all’innovazione anche in questo caso senza snaturare l’identità del pezzo e della band.

Fail It Till You Make It, (che potrebbe diventare il mantra di tutti i musicisti o aspiranti tali o comunque una bella massima di vita), è uno dei pezzi che più spiccano per alternare passaggi tra loro diversi, introdurre un sax verso la fine, per poi chiudersi crescendo ed alla fine sfumando.

4X4 e One Nation Under a Format vanno a chiudere un lavoro davvero di qualità, lasciando l’ascoltatore ammirato per come questi musicisti abbiano saputo partire da un punto, arricchirlo senza perdersi in esperienze e progetti paralleli, per tornare a casa a cucire un lavoro di rara qualità. Bravi. Davvero.

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