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Back In Time

Nella tana del coniglio pasquale si rischia grosso, parola dei Mr. Bungle

Quanti di noi hanno registrato un demo da adolescenti, tipo tra i 15 e i 17 anni? Alzate le mani, cazzo! So che siete in tanti. In quanti sono riusciti a cavarne fuori qualcosa di pazzesco? Oh, non vi vedo ma di certo so che tante di quelle mani sono scese. Sapete cosa? Nemmeno quelle di Trevor Dunn, Trey Spruance, Mike Patton, Jed Watts e Theo Langyel sarebbero rimaste su, almeno a pensare al 1986

Ma che cazzo dico? No, ritratto tutto. “The Raging Wrath Of The Easter Bunny” è una deliziosa tazza di…ricordate il video “2 Girls 1 Cup”? Ecco, volevo dire gelato. Insomma, questo demo inciso su un quattro tracce Tascam sminchiato da qualche parte ad Eureka (CA) ha la mia età, e oggi, a 34 anni dalla sua incisione c’è della gente – per inciso dei tizi che si chiamano Mr. Bungle – che ha deciso di ri-registrarlo, ma lo sapete, ve lo abbiamo detto. Ma poi voi lo avete sentito vero? Niente a che spartire coi demo che sono arrivati di lì a poco, no? Quelli che mostravano già quello che sarebbero stati dopo, quelli che avrebbero lanciato Patton nella volta celeste degli immensi di una musica che non esiste più. Cazzo, no, questa roba è marcia, grezza, è grind, thrash, feroce, brutta da far cagare, ma come puoi non mangiarla? Vien giù come quel gelatone là, del video e tu stai là sotto e dici: TUTTO MIO! 

Perché poi ci pensi sì al loro album di debutto, o a “California” e pensi “UOH!” e ti viene pure da capire il perché di tanta affezione nei confronti di Dave Lombardo e la scelta di Scott Ian. Li sentite qui i riffoni thrash? Roba che Anthrax e Slayer sapevano scrivere, anzi, hanno scritto per primi, primissimi. Bungle Grind, gridano in un brano, che poi è grind sì, falospa duro e sferraglia cannonate, un assolo rapinato a Kerry King ma forse pure più figo, Trey lo sapeva, lo so io oggi, lo sapete voi. King non lo so se lo sa, non glielo chiediamo però. Sì però ci sono già le svisate ska, eccole lì in Hypocrites, balla ballerina ma poi pugni forti sulle gengive ma anche i rimandi alla musica trash (senza h là in mezzo), tipo che Evil Satan è il pezzo più godurioso dell’universo, “SIX SIX SIX” grida Patton, e noi di Impatto ci abbiamo fatto su una gran pantomima e un marchio, altro che black metal, tutta la stortura di questo metal qui, che nessuno sa cosa cazzo sia. Chi ha detto Napalm Death? Io!

Ecco Raping Your Mind, senti che male che fa, sentilo il testosterone che pompa durissimo, il sudore dell’adolescenza annoiata e incarognita, stop’n go, macello e nessuna batteria concepibile, la devi immaginare, è questo il bello. E nessuno vuole sentire parlare di punk se non hardcore quando Anarchy Up Your Anus vi manda dal proctologo. Doomma che ti doooommaaaa arriva pure Sudden Death, e il titolo è tutto. Tutto.

Ecco, sapete perché in pratica questa roba è una recensione? Perché mi devo preparare, allenandomi a scrivere di quello che sarà il nuovo “The Raging Wrath Of The Easter Bunny” e alcuni di voi mica l’hanno ascoltato questo pezzo da museo. Comunque avrei preferito un album nuovo, ma chi ce lo dice che non lo sarà? Una forzatura, dite? Certo. E non va bene così? Cosa fa uno quando ha i mezzi? Recupera un demo inciso su cassetta lercia e lo ripropone in piena crisi di mezza età. Delizioso. VIVA SATANA E IL PORNO SEI SEI SEI.

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