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Las Kellies – Suck This Tangerine

2020 - Fire Records
indie / post-punk

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Tracklist

1. Closer
2. Funny Money
3. Baby
4. He's Who's
5. Matrixland 
6. Despite
7. Charade
8. Rid Of You
9. Weekdays 
10. Let You Go
11. White Paradise
12. Close Talker


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You don’t need to be wise
You don’t have to talk smart
You listen to the beat
You just shut up and dance!

Suck This Tangerine” è il sesto capitolo discografico per il duo argentino Las Kellies, il cui seducente mix di indie, riot e post-punk ha catturato l’attenzione della londinese Fire Records nell’ormai lontano 2010, facendocele conoscere di meglio in meglio negli ultimi anni con l’uscita di “Kellies” (2011), “Total Exposure” (2013) e “Friends And Lovers” (2016).

Fin dal primissimo ascolto, una cosa è chiara: Cecilia Kelly (voce e chitarra) e Silvina Costa (voce e batteria) si rifanno alla crème de la crème del post-punk inglese a cavallo tra anni Settanta e Ottanta (band quali The Slits, Gang Of Four e Delta 5). Basti ascoltare l’introduttiva Closer e Baby per farsene un’idea: ritmiche ossessive ed ultra groovy, contagiose linee di basso, distortissime flashate a sei corde e coretti minimalisti volutamente banalotti (“if you wanna get closer, come on” o ancora “baby, show me your moves, baby, sing me the blues”).

La buona notizia è che la ballabilità rimane sostanzialmente invariata nei 40 minuti scarsi di “Suck This Tangerine” (eccezione fatta per l’ammaliante sliding pop di White Paradise). Per trascinarci in pista, le Las Kellies ricorrono spesso e volentieri ad escamotage ritmici irresistibili ed esotici, siano i bonghi alla cocaina di Funny Money e He’s Who’s, l’insistente grancassa di Charade, l’up-beat di Rid Of You o l’afrobeat al limite della world-music di Matrixland e Despite, standouts del disco per originalità, che sembrano reimmaginare gli svedesi Goat nella New York nevrotica e post-moderna dei Talking Heads. Gli Stati Uniti tornano in mente anche nella doppietta Weekdays / Let You Go, che non può che far pensare ai pionieri del jamming post-punk, i californiani Minutemen, e al loro capolavoro “Double Nickels On The Dime” (1984).

Come da copione, “Suck This Tangerine” regala la stessa sensazione di dare una succhiata ad un mandarino: una botta di vita agrodolce, un brivido d’energia che si genera nella corteccia cerebrale e che corre feroce lungo la spina dorsale facendoci involontariamente shakerare i fianchi e battere i piedi. Un disco certamente non rivoluzionario, quello delle Las Kellies, ma senza dubbio ben strutturato e divertente, perfetto per trasformare il salotto di casa in un selvaggio dancefloor in queste tediose giornate di quarantena. Dateci dentro.

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