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EOB – Earth

2020 - Capitol
indie rock

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Tracklist

1. Shangri-La
2. Brasil
3. Deep Days
4. Long Time Coming
5. Mass
6. Banksters
7. Sail On
8. Olympik
9. Cloak Of The Night


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Ed O’Brien, classe 1968, è conosciuto al largo pubblico per essere il chitarrista dei Radiohead, uno dei gruppi più creativi di sempre con ben trentacinque anni di attività. Ed O’Brien è un abile polistrumentista che sa destreggiarsi bene con la chitarra, la batteria, le percussioni e più volte, in alcuni lavori realizzati dai Radiohead, si è cimentato con il cantante e collega Thom Yorke in armonizzazioni vocali. Per chi, come lui, è mosso da una grande passione è normale che, prima o poi, la sua indole creativa decida di spiccare il volo. 

Il 17 aprile è uscito il suo LP di debutto intitolato “Earth”, che è stato pubblicato dall’etichetta discografica Capitol. La produzione del disco è affidata a Flood, collaboratore storico di Depeche Mode, U2 e PJ Harvey. Finalmente Ed O’Brien, con lo pseudomino EOB, può con questo disco dare libero sfogo al regista creativo che in un certo senso c’è sempre stato dentro di lui. “Earth” rappresenta un viaggio in solitaria, iniziato ben otto anni fa e che si è concretizzato alla fine in un disco eclettico composto da nove tracce.  

Quando i Radiohead avevano terminato il tour relativo al disco “The King Of Limbs” nel 2012, Ed O’Brien con la moglie e i due bambini si ritirarono nella campagna brasiliana, per prendersi un timeout dalla vita frenetica londinese e, fu proprio in quel momento che il musicista decise di dedicarsi al songwriting. 

In un’intervista recente con il New Musical Express (NME), il chitarrista ha affermato: “La canzone che meglio sintetizza l’album è Brasil che inizia con toni intimi e malinconici e poi sopraggiunge l’allegria”. Brasil è stato scelto anche come singolo perché evidentemente riflette il cuore succinto di luce e buio che è racchiuso in “Earth”. Ascoltando questo pezzo sembra di entrare in un altro mondo. Ci sono altri due componimenti che meritano una maggiore attenzione: Olympik, l’ultimo composto dall’artista, che rapisce l’ascoltatore attraverso un groove pulsante e anche il brano finale Cloak Of The Night in cui duettano EOB insieme a Laura Marling.

Nel disco si percepisce un’eterogeneità del suono: dall’inizio euforico, un po’ psichedelico di Shangri-La alle atmosfere sognanti racchiuse in Deep Days (Where you go, I will go/And if you fall, you can fall on me/We start this dance tonight and never to drop/Moving together, girl, we won’t ever stop)opiù malinconiche in Sail On (Well it’s time to say goodbye to everything I know/ Just one more voyage we all must undergo/See the light reaching out to me/No question now, all that is will be), dalle chitarre distorte in Mass ai delicati accordi folk-rock in Long Time Coming e, per finire non potevano mancare alcuni richiami al sound dei Radiohead come traspare nel brano Banksters

La personalità di Ed O’Brien qui traspare davvero ed è un immenso piacere conoscerlo in questa personale dimensione di cantautore. 

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