Impatto Sonoro
Menu

Recensioni

Drought – Trimurti

2020 - Avantgarde Music
black metal

Ascolta

Acquista

Tracklist

1. The Awakening of the Sleeping Serpent
2. Chanting the Overture of the Gate to Para
3. Bharitakara
4. Mystical Solar Eruption
5. Om Tridevaya Namah
6. Trascending the Flesh
7. Sharpening the Weapons of Inner Revolution
8. Lotus Awareness
9. Tantric Supremacy


Web

Sito Ufficiale
Facebook

Non è scontato il black metal proposto dai nostri connazionali Drought, sia per quanto riguarda l’approccio prettamente stilistico, sia per ciò che concerne l’impianto concettuale di base. D’altronde si sa, il black metal ha bisogno di tutto un immaginario di fondo dal quale partire per tessere la propria tela nera e tagliente. I Drought, un po’ a sorpresa, scelgono di approfondire la dottrina induista, in particolar modo il concetto di “Trimurti”, che altro non è se non la trinità divina composta da Brahma, Vishnu e Shiva, in quest’ordine il creatore, il preservatore e il distruttore. 

Tranquilli, avrete modo di addentrarvici qualora rimaniate coinvolti da quella che è una delle uscite heavy più interessanti dell’anno, almeno per quanto riguarda i nostri confini. Le 9 tracce in scaletta sono suddivise di fatto in 3 atti, per la cronaca legati parimenti alle 3 fasi del Pranayama (inspirazione, espirazione, trattenimento del respiro) e al percorso dell’evoluzione dello spirito, che nella dottrina induista va dalla consapevolezza all’elevazione, passando per la trasformazione. 

Ciò che conta è che i Drought riescano a sottolineare egregiamente le differenze tra le 3 fasi. La prima sezione del disco è un autentico pugno in faccia, o meglio una scarica di montanti ben assestati. È un compendio ben fatto e ben studiato di quel black metal claustrofobico e affilatissimo che negli anni ha infestato il panorama e che qui si mostra in piena compiutezza stilistica, mischiato piacevolmente con elementi crust e hardcore (The Awakening Of The Sleeping Serpent). 

La seconda tripletta, quella della trasformazione, ha i tratti cupi di un sound più atmosferico, che parte dal dark ambient di Mystical Solar Eruption, passa per il crescendo marziale e ritualistico di Om Tridevaya Namah e trova pace nella rumoristica Trascending The Flesh, in cui due anime sembrano scontrarsi togliendosi e togliendoci il fiato. 

L’ultima parte del disco è il regno della meditazione e dell’elevazione spirituale: il sound dei Drought si assesta qui su un black metal dai contorni più classici, slabbrati però dalle chitarre – ciliegina sulla torta di un lavoro di qualità comunque sempre elevata – che viaggiano sui binari di un’insospettabile melodia. È un vero e proprio grido di battaglia, una chiamata alle armi del pensiero dai toni opprimenti e crudi, priva di orpelli e carica di cattiveria. Tre pezzi da manuale, che trovano il proprio sbocco naturale nella martellante Tantric Supremacy, uno scrosciare di urla malefiche e trionfanti che solcano le onde di un mare nero e impenetrabile che non fa più paura.

Trimurti” è un disco potente, sofferto e dal forte valore evocativo, un percorso di crescita nero e tribolato come l’esistenza, ma che sotto una coltre spessa e vischiosa nasconde una essenza pura e luminosa.

Piaciuto l'articolo? Diffondi il verbo!

Altre Recensioni