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Bob Dylan – Rough and Rowdy Ways

2020 - Columbia
songwriting / folk / rock

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Tracklist

1. I Contain Multitudes 
2. False Prophet 
3. My Own Version of You 
4. I’ve Made Up My Mind to Give Myself to You 
5. Black Rider 
6. Goodbye Jimmy Reed 
7. Mother of Muses 
8. Crossing the Rubicon 
9. Key West (Philosopher Pirate)
10. Murder Most Foul 


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A volte l’empatia è così forte che non è necessario capire cosa si sta ascoltando per provare un’emozione forte. Bob Dylan molto spesso provoca questo effetto.

Dopo aver rallegrato la quarantena degli appassionati di musica di qualità con gli eccellenti brani Murder Most Foul, I Contain Multitudes e False Prophet c’era una grandissima attesa per la sua trentanovesima pubblicazione ufficiale “Rough And Rowdy Ways”, che finalmente è uscita il 19 giugno, a cura della Columbia Records, in doppio cd, vinile e in streaming.

Erano otto anni, da “Tempest”, che il maestro non proponeva un intero lavoro di inediti. Nel primo disco ci sono nove tracce, mentre nella seconda parte lo spazio è tutto riservato alla lunga suite di diciassette minuti intitolata Murder Most Foul. In “Rough And Rowdy Ways” sono racchiuse molte tematiche importanti: dalla religione alla guerra, dalla musica ai diritti civili…Bob Dylan intesse conversazioni e si interroga sulla vita attraverso una profonda erudizione musicale e lirica. Nei testi non mancano copiosi citazioni e riferimenti al passato.

Il primo pezzo è I Contain Multitudes. Un inizio che suscita subito una galassia di emozioni (Today and tomorrow and yesterday too/The flowers are dying, like all things do). Il cantautore statunitense ha subito impugnato le chiavi del suo regno di cui è il sommo padrone. Poi è il momento del singolo False Prophet un blues colmo di rabbia e amarezza. My Own Version Of You è una dolce e densa ballata ma è con il brano meraviglioso e malinconico I’ve Made Up My Mind To Give Myself To You che Bob Dylan tocca il punto massimo di “Rough And Rowdy Ways” (I saw the first fall of snow/I saw the flowers come and go/Lot of people gone/lot of people I knew). In Black Rider Dylan affronta un tema ricorrente in questo album, la morte mentre in Mother of Muses nomina alcuni eroi del passato.

Ci sono due piacevoli momenti blues uno un po’ più da ballare, Goodbye Jimmi Reed, e l’altro più grintoso, Crossing The Rubicon. La prima parte si chiude con Key West (Philosopher Pirate) una stupenda traccia in cui si narra di questo posto magico dove ritrovare se stessi (Feel the sunlight on your skin, and the healing virtues of the wind/Key West, Key West is the land of light/Wherever I travel, wherever I roam).

Il secondo disco è totalmente rappresentato dalla suggestiva parentesi di diciassette minuti Murder Most Foul, il brano più lungo nella carriera di Dylan. Il pezzo parla dell’assassinio del presidente americano John F. Kennedy avvenuto a Dallas nel 1963.

Non ci sono dubbi sul fatto che il cantautore statunitense, settantanovenne, sia la Voce. Una voce incredibile. È tagliente e sprezzante ma può essere anche delicata o smaccatamente ruvida. Un maestro della parola, un artista eclettico capace di passare dal blues, al rock, al folk.

“Rough And Rowdy Ways”, ben accolto dalle principali testate internazionali, è probabilmente una delle più importanti affermazioni poetiche del grande Bob Dylan.

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