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AC/DC – Power Up

2020 - Sony Music
hard rock / blues

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Tracklist

1. Realize
2. Rejection
3. Shot in the Dark
4. Through the Mists of Time
5. Kick You When You’re Down
6. Witch’s Spell
7. Demon Fire
8. Wild Reputation
9. No Man’s Land
10. Systems Down
11. Money Shot
12. Code Red


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È da alcune settimane che mi è stato assegnato l’arduo compito di parlare dell’ultimo album di un “complessino” così a caso come gli AC/DC. Mi sono preparato una valanga di introduzioni fighe, come hanno fatto i miei colleghi su altre testate. Sono stati bravissimi, davvero. Mentre fisso il cursore di word tutte quelle belle parole iniziali sono svanite. Allora decido di andare diretto come la corrente nel nome degli AC/DC.

“Power Up” è meglio di “Black Ice” e di “Rock or Bust”. Sappiatelo, è un dato di  fatto. Troppo diretto? È semplice trovarne il motivo. “Power Up” esce in un momento storico inedito per la  musica hard rock. Tutti, AC/DC, compresi, hanno risentito di questa pandemia e per dare una mano, per dare un po’ di carica hanno pensato di incidere un disco. Quindi c’è tanta passione in questo lavoro. Non è soltanto un album che andremmo ad archiviare nella  pila degli album tutti uguali (ops, l’ho detto) degli AC/DC.

Piuttosto, “Power Up” è più una potente medicina in stile hard rock e blues. Un energizzante che ci fa ballare. Io ho ascoltato tutte e dodici le tracce andando in auto, al lavoro, comodamente a casa o mentre facevo le pulizie. Il risultato è la testa che si muove a tempo in sincrono col piede e, durante le pulizie, ho ballato con l’aspirapolvere facendola roteare che manco Cameron Diaz in The Mask.

Le prime tre tracce partono a cannone. Realize e Rejection vi diventeranno subito familiari, come quando avete ascoltato per la prima volta Shot In The Dark. Puro stile AC/DC: pulizia, sintesi, precisione e riff non banali. Mi sono soffermato più volte sulla quarta canzone Through the Mists of Time. Serve a rallentare quanto serve (molto poco) il ritmo dell’album. Una power ballad con un leggero velo nostalgico. Credo sia una dei brani più belli composti negli ultimi anni da Young e Johnson.

In Kick You When You’re Down , che è la quinta traccia, si riparte con il riff più bello di tutto l’album. La sintonia tra voce, cori e chitarra è splendida. In oltre in questa canzone Phil Rudd, il batterista, va controtempo! Ripeto. Phil Rudd, il batterista degli AC/DC, va controtempo! Non sempre eh. Però in alcuni ritagli lo fa e funziona. È bella questa voglia di cambiare un po’ le regole ritmiche di una band che per quarant’anni ha suonato su un pallido “tum-tum cha” escludendo alcuni sporadici casi. Anche in No Man’s Lands mi sono trovato piacevolmente sorpreso dalla entusiasmante composizione armonica delle chitarre. No Man’s Lands è una cavalcata blues potente e dinamica. Si discosta un pochino dalla solita canzone hard rock/blues tipica del gruppo.

Quello che mi è dispiaciuto dell’ascolto globale è il poco dialogo tra voce e chitarra. In certi momenti ho avuto la sensazione che la voce di Johnson fosse messa li solo per appiccicare un testo al brano. Questo ovviamente è da imputare alla totale leadership di Angus. Non sto dicendo che sia diventato un dittatore all’interno delle dinamiche del gruppo, non è il tipo. Però lui è l’unico rimasto sempre e comunque e quindi ha più voce in capitolo.

In questo disco ci sono  almeno quattro canzoni degne di nota. Non dei capolavori assoluti ma buone, genuine e argute tracce che spiccano in mezzo al resto. È ovvio che gli AC/DC non stanno più cercando da tempo il capolavoro o una nuova età d’oro,  semplicemente fanno quello che gli riesce meglio e che li diverte.

Power Up” si conferma un buon album hard rock/blues con riff che si alternano tra coinvolgenti e altri meno. Tuttavia “Power Up” è un eccellente “cura“ per chi in questo periodo ha bisogno di carica. Si sente tutta la passione da parte di ogni componente di dare qualcosa di positivo all’ascoltatore. Era tanto che non sentivo questo tipo d’amore nei loro album. Al momento li fuori non c’è niente di meglio.

Un altro disco degli AC/DC uguale agli altri? No, questa volta non credo.

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