Impatto Sonoro
Menu

Recensioni

Hiroshi – Anything

2020 - Nufabric Records
shoegaze

Ascolta

Acquista

Tracklist

1. Lost Highway
2. Trading Places
3. Run Ran Run
4. Intimate
5. Days
6. Isolation Row
7. Mountains
8. Float
9. Shapes


Web

Sito Ufficiale
Facebook

Gli Hiroshi sono un gruppo sperimentale nato a Fermo nel lontano 2015. Si presentano con un nucleo di 4 elementi dalle forti sonorità shoegaze ed elettroniche. Il loro album d’esordio “Anything”, uscito per l’etichetta italiana Nufabric Records, è un viaggio personale e introspettivo che nuota dolcemente in un nuovo futuro.

Il disco è anticipato dal singolo Days nel mese di Ottobre, che mostra chiaramente l’intento del gruppo. All’interno troviamo tutto lo studio in fase di composizione, seguendo una tematica ben precisa in sottoforma di concept. Le memorie personali del loro vissuto vengono inserite all’interno di questo lavoro, come crescita vitale fondamentale per la ricerca di schemi ed evoluzioni sempre più innovative.

Anything” si apre con Lost Highway, brano che abbiamo notato già in passato nell’Ep Hiroshi 宏 del 2018, ottenendo un ottimo riscontro di pubblico. La bellissima atmosfera che si muove nell’aria è di notevole fattura, il synth crea il giusto mood e la voce delicata chiude il cerchio. A seguire Trading Places, brano dalle tinte dream pop in perfetto stile Radiohead, e in cui la chitarra segue un arpeggio sporco e malinconico, mentre nel bridge centrale la batteria scandisce un tempo deciso e d’impatto. Run Ran Run è uno degli ultimi singoli, qui ci sono delle tempistiche notevoli da tenere d’occhio. La voce si presenta monotona, ma con un timbro inconfondibile che va in sintonia con i pad virtuosi e geniali. Nella traccia Intimate inizia invece un cammino misterioso avvolto nel feedback di fondo, gli innumerevoli rumori si incontrano con il math rock scandito da una batteria unica e dal tiro preciso. Oltre ad una linea vocale amplificata, è un brano prettamente strumentale.

In Isolation Row voci femminili si mescolano su di una base elettronica. La struttura è precisa fino all’ultimo pattern, nel finale un’esplosione di colori e atmosfere sognanti chiudono lo schema. Mountains è uno dei brani meglio riusciti a livello di suoni, con il suo crescendo da brividi nel finale, gli strumenti fanno un lavoro molto importante e sono studiati al metronomo. La tematica di Float è la scoperta di qualcosa che viene da molto lontano, una nascita di una vita innocente, in un mondo allucinato e sensibile. Su nel cielo si innalza un coro mistico che fa da contorno a tutto il percorso intimo. Qui troviamo molti riferimenti agli islandesi Sigur Ròs, soprattutto nella linea vocale insieme al basso dal suono corposo. Chiudiamo con Shapes, ritmica incendiaria e prepotente che spiazza l’ascoltatore, i suoni sono enormi e personali, una degna conclusione per un disco fatto con l’anima.

I marchigiani Hiroshi hanno fatto centro, questo lavoro è una bomba per le orecchie. Per palati più raffinati e per chi vuole perdersi in atmosfere uniche.

Piaciuto l'articolo? Diffondi il verbo!

Altre Recensioni